RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, gli attacchi in territorio russo e la risposta di Mosca 06/12/2022 | Tommaso Massa e Andrea Cipollina

Novità sugli attacchi ucraini di ieri: la base dell'Aviazione Strategica russa di Engels sarebbe stata colpita da un UAV da ricognizione ex-sovietico Tu-141, modificato appositamente con l’adozione di una testata di guerra e di un sistema GPS per la guida. Rimane ancora incerta la "base" di lancio e quindi la distanza percorsa dal drone. Un attacco è stato diretto contro la base aerea di Dyagilevo, situata nella regione dello Yazan, presumibilmente usando lo stesso tipo di UAV. Se per quanto riguarda la base Engels non ci sono ancora informazioni certe su eventuali danni provocati, l’UAV che ha colpito la base Dyagilevo ha sicuramente danneggiato un bombardiere Tu-22M3 e un'autocisterna. Inoltre, secondo fonti ucraine citate dalla stampa statunitense, una delle 2 operazioni sarebbe stata condotta con da un team di Forze Speciali che, infiltratosi in profondità in territorio russo, si sarebbe occupato della guida terminale del Tu-141: per fare ciò il drone sarebbe stato di conseguenza dotato di un sistema data link per la comunicazione e di una camera per la guida terminale da parte degli operatori FS.

A seguito degli attacchi avvenuti nella notte contro le 2 basi aeree, i Russi, nella giornata di ieri, hanno condotto una nuova ondata di attacchi missilistici contro l’infrastruttura energetica ucraina. Sarebbero stati impiegati circa una decina di aerei tra Tu-160, Tu-95 e Tu-22 e tra 70 e 100 missili a seconda delle fonti (Kh-101, Kh-555 e alcuni Kh-22 lanciati dai Tu-22). L’area più colpita è stata sicuramente quella di Odessa, con almeno 3 sottostazioni elettriche danneggiate e la città rimasta senza elettricità e senz’acqua; si è registrata inoltre una riduzione dell’80% nel traffico internet. Bersagliate anche Sumy, Mykoliav e Zythomir, dove si sono registrate interruzioni di corrente. A Kriviy Rih è stato invece attaccato lo stabilimento siderurgico di Arcelor Mittal, mentre a Dnipro sono state documentate alcune esplosioni alla periferia della città, ma non sembrano essere state danneggiate infrastrutture elettriche. Pure la capitale Kiev non è stata risparmiata dagli attacchi, ma in questo caso pare che le difese aeree (schierate in maniera preponderante proprio a protezione della capitale) abbiano lavorato in maniera efficace, intercettando quasi tutti i missili in arrivo: sarebbe infatti stata colpita solamente una sottostazione a nord della città. Inoltre, come testimoniato da alcuni video in rete, un sistema antiaereo GEPARD, recentemente fornito dalla Germania, avrebbe intercettato almeno un missile nei pressi di Kiev.

Infine, notizia di questa mattina, gli Ucraini hanno colpito anche l’aeroporto di Kursk nell’omonimo Oblast. Si tratta del terzo attacco negli ultimi 2 giorni condotto dalle forze ucraine contro basi aeree russe. Lo strike, avvenuto nella notte, ha interessato un impianto di stoccaggio di petrolio, situato presso la base aerea dell’aeroporto di Kursk, provocando un grave incendio. È stato lo stesso governatore della regione, Roman Strarovoyt, a confermare l'attacco e ha inoltre affermato che è stato condottocon un drone kamikaze, anche se non si hanno ancora informazioni certe a riguardo.

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