Il Presidente ceceno Kadyrov ha affermato che, in assenza di una mobilitazione generale per la Guerra in Ucraina, i governatori di ciascun Oblast della Federazione Russa dovrebbero mobilitare almeno 1.000 volontari da spedire al fronte. Come si apprende da fonti di stampa russe, all’appello di Kadyrov hanno già risposto positivamente il “Governatore” della Crimea (occupata), il Governatore dell’Oblast di Kursk e il Governatore dell’Oblast di Magadan, ma segnali di tono analogo starebbero arrivando pure da altre parti. Si tratta di una proposta che non può essere sottovalutata sotto diversi profili. Primo, conferma il grande problema di fondo dei Russi in Ucraina, ovvero la limitatezza delle risorse umane a fronte dell'obiettivo. Basti pensare, per esempio, che da ieri è iniziato il rischieramento in Ucraina di 1.500 militari della 201ª Base di Dushanbe, in Tajikistan, dove, sarà un caso, quasi in contemporanea sono esplosi scontri di frontiera con il Kirghizistan, senza dimenticare il reclutamento dei carcerati da parte della Wagner. Secondo, si tratta evidentemente di un appello che rimanda in ultima analisi alla struttura neo-feudale di certi rapporti nel mondo russo, rapporti che potrebbero risentire, non ultimo, anche del rovescio subito a Kharkiv. Terzo, sembra rafforzarsi quel fronte “nazionalista” che vorrebbe un maggiore impegno di Mosca in Ucraina e che è sempre meno contento della condotta della guerra.

Insomma, tutta una serie di “spie” che devono assolutamente essere monitorate nelle prossime settimane, sopratutto se gli Ucraini dovessero infliggere un altro duro colpo alla macchina bellica russa.

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