La Francia non mobilita solo la società civile, per replicare all’attacco portato dalle organizzazioni radicali islamiche a Parigi. La portaerei nucleare CHARLES DE GAULLE sta partendo infatti per il Golfo Persico per partecipare alle operazioni contro ISIL in Iraq. L’opzione in realtà era già stata messa sul tappeto sin dal novembre scorso, ma quanto accaduto potrebbe aver accelerato lo spiegamento della portaerei, già impiegata con successo nel 2011 in Libia. Si tratta di un salto di qualità, mediatico e operativo, nella lotta al sedicente Califfato siro-iracheno, dopo il basso profilo mantenuto sinora da Parigi, che da settembre impiega (nell’ambito dell’Operazione CHAMMAL) 15 tra MIRAGE-2000 e RAFALE dell’Aeronautica, più un aereo radar e una aviocisterna, dispiegati nelle basi di Gibuti e degli Emirati Arabi Uniti. La Marina è comunque già impegnata in teatro con un ATLANTIC-2 da ricognizione e la fregata antiaerea JEAN BART. L’arrivo della DE GAULLE (che potrebbe salpare le ancore subito dopo il tradizionale discorso alle Forze Armate del presidente Hollande, previsto mercoledì 14, e che ovviamente quest’anno assume un particolare rilievo) di fatto triplicherà la consistenza del “pugno aereo” francese nei confronti dell’ISIL. La portaerei imbarca infatti, a seconda delle missioni, dai 30 ai 40 velivoli: per quella prevista nel Golfo Persico, il gruppo aereo dovrebbe comprendere i 12 RAFALE-M di una delle 2 squadriglie aeronavali (Flottilles 11F e 12 F, quest’ultima più abituata a interagire con i colleghi delle portaerei USA, avendo operato anche sulle NIMITZ sin dal 2008 nel corso delle missioni in Afghanistan) e altrettanti SUPER ETENDARD-SEM della Flottille 17F, per i quali tra l’altro quella contro il Califfo potrebbe essere l’ultima missione, essendone previsto il ritiro nel 2016. Il gruppo aereo è completato da aerei radar E-2C, e da un reparto misto di elicotteri SAR/CSAR e utility, mentre con la DE GAULLE si muoverà l’intero Groupe Aéronaval Français (GAN), che comprende generalmente una fregata AAW – forse destinata a dare il cambio alla JEAN BART, magari in un secondo tempo - e una antisom, un sottomarino nucleare e un rifornitore.