RIVISTA ITALIANA DIFESA
11 settembre di Francia 09/01/2015 | Pietro Batacchi

Lo scenario peggiore si sta materializzando in questi minuti, tragici, in Francia. Siamo di fronte all'11 settembre di Francia. Ahemd Koulibaly, il killer di Montrouge, è legato ai fratelli Kouachi autori dell'attacco alla sede del giornale Charlie Hebdo. Il primo è asserragliato, con una complice, in un alimentari ebraico a  Porte de Vincennes, dentro Parigi, con 5 ostaggi, i fratelli, invece, hanno fatto altrettanto in una tipografia di Dammartin prendendo un ostaggio. Le azioni sarebbero, dunque, coordinate, ma lo sarebbero state a questo punto in qualche modo anche l'attacco a Charlie Hebdo e l'uccisione della vigilessa a Montrouge. Addirittura, i 3 uomini apparterebbero alla stessa cellula terroristica.Questo potrebbe tra l'altro spiegare anche l'incertezza della risposta da parte della Polizia e delle forze di sicurezza francesi, probabilmente inconsapevoli di aver di fronte 2 nuclei di attacco collegati e coordinati.

Al momento, dunque, la lezione più importante che giunge dai fatti di Parigi è che per contrastare il fenomeno occorre puntare soprattutto sull'intelligence e sulla prevenzione, in particolare sull'intelligence umana, per capire prima e anticipare la minaccia. Infiltrare i gruppi e le filiereterroristiche, controllare i loro contatti nei Paesi caldi, e tutte quelle realtà, comprese quelle criminali, attigue. Solo in questo modo si possono ricostruire le filiere per intero e prevenire il colpo. Questo, infatti, diventa difficile da contrastare una volta concretizzato. Le metropoli urbane sono scenari complessi, che permettono a piccoli gruppi di terroristi di condurre l'attacco e poi celarsi approfittando del caos, del traffico, della presenza dei civili e di tutti quegli elementi che caratterizzano una grandecittà nel pieno delle sue attività. La Polizia ordinaria non è in grado di affrontare nuclei, anche ristretti, di personale tatticamente preparato e armato di fucili di assalto e le stesse squadre speciali sono strutturate ed addestrate solo per intervenire quando i ricercati si barricano all'interno di un edificio o di un obbiettivo di tipo statico (come un aereo). L'11 settembre di Francia ci impone, pertanto, di ripensare tattiche, procedure e dottrina per il conrtasto al terrorismo.

 

 

 

 

 

 

 

 


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