La Difesa esce decisamente sconfitta dal Consiglio Europeo straordinario, che ha dato il via al nuovo budget 2021-2027 da poco più di 1.000 miliardi di euro ed al recovery fund da 750 miliardi di euro. Nel budget 2021-2027, infatti, la dotazione del Fondo Europeo per la Difesa è stata drasticamente ridotta, dai 13 miliardi di euro richiesti dalla Commissione a 7 miliardi. Un dimezzamento, in pratica. È certo non si tratta di una buona notizia per la difesa europea, e per le ambizioni di autonomia strategica del Vecchio Continente. Con una torta più piccola verranno ovviamente privilegiati i programmi più grandi – a cominciare dal nuovo caccia franco-tedesco-spagnolo e dal nuovo carro franco-tedesco – la competizione tra industrie aumenterà mentre si ridurrà l’incentivo a cooperare.  Peccato, perché mai come adesso l’Europa avrebbe dovuto investire in maniera massiccia nel militare, il settore in assoluto più pregiato e resiliente, e quello a più alto contenuto di innovazione tecnologica. Sicuramente non è un buon segnale, anche perché, restando in tema di innovazione tecnologia, bisogna registrare la sforbiciata data pure al programma HORIZON Europe – che finanzia, appunto, lo sviluppo tecnologico e la ricerca – la cui dotazione è stata ridotta dai circa 90 miliardi chiesti dalla Commissione (76 miliardi del budget 2021-2027 più 13,5 ricompresi nel recovery fund) a circa 81 miliardi di euro. Se si escludono i finanziamenti del recovery fund, l’ammontare è lo stesso del predecessore HORIZON 2020. Non dimentichiamo che per HORIZON Europe, il Parlamento europeo puntava a 120 miliardi.

Insomma, tirando le somme di ciò che è accaduto in questi giorni a Bruxelles: bene il recovery fund, bene il debito sovrano europeo, ma male difesa e ricerca tecnologica, 2 settori che avrebbero meritato decisamente un’altra attenzione da parte dell’Europa, considerando la loro valenza strategica.