RIVISTA ITALIANA DIFESA
Le “capacità subacquee nazionali” 28/01/2020 | Eugenio Po

Lo scorso autunno, presso la sala conferenze “Paolo Caccia Dominioni” di Palazzo Guidoni a Centocelle (Roma), la Direzione degli Armamenti Navali (NAVARM), sotto l’alto patrocinio del Segretariato Generale della Difesa (SEGREDIFESA), ha organizzato un Seminario sulle capacità industriali nazionali nel campo della subacquea. Tale evento, che è stato coordinato dalla Federazione delle Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD), ha rappresentato l’occasione per presentare le attività delle aziende italiane del comparto ed ha costituito un’importante giornata di approfondimento sui progetti futuri in campo subacqueo, un settore caratterizzato dal fatto di essere particolarmente difficile e complesso e perciò ricco di contenuti tecnologici d’avanguardia. Un’iniziativa, quella del “Seminario sulle capacità delle aziende della subacquea in campo nazionale”, che ha visto la presenza del Sottosegretario di Stato alla Difesa, On. Angelo Tofalo e del Segretario Generale della Difesa/Direttore Nazionale degli Armamenti (SGD/DNA), Generale di Corpo d’Armata Nicolò Falsaperna, del Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone, del Vice SGD/Vice DNA, Ammiraglio di Squadra Dario Giacomin, del Segretario Generale dell'AIAD, Carlo Festucci e di numerose autorità militari e civili. Queste ultime erano soprattutto rappresentate delle aziende (di un mondo industriale che spaziava dalle grandi realtà, come Fincantieri e Leonardo, fino alle piccole aziende, passando per le medie imprese) e dagli esponenti del mondo accademico. Per quanto riguarda le università certamente degni di menzione erano il Centro interuniversitario di ricerca di sistemi integrati per l'ambiente marino (Interuniversity Center of Integrated Systems for the Marine Environment, ISME), con i suoi numerosi progetti in campo subacqueo (ed il coinvolgimento dei 9 poli universitari associati), l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico (ENEA), oltre a numerose altre realtà universitarie (tra cui segnaliamo gli Atenei di Genova, Pisa e Trieste).

Tutto l'articolo è disponibile su RID 2/20.


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