RIVISTA ITALIANA DIFESA
Rivoluzionare l'artiglieria leggera 04/12/2019 | Pietro Penge

Nel secondo dopoguerra e per tutto il corso della Guerra Fredda, le artiglierie “da campagna” occidentali hanno subito un progressivo processo di standardizzazione attorno ad un calibro “leggero” da 105mm, uno “medio” da 155mm e due “pesanti” da 175mm e da 203mm. La fine della Guerra Fredda, e il progressivo miglioramento delle prestazioni balistiche dei cannoni da 105 e 155mm, determinarono dapprima la radiazione dei calibri maggiori, poi la nascita dell’idea di utilizzare un calibro “universale”, standardizzando tutta la componente artiglieria su pezzi da 155mm sensibilmente più leggeri dei loro predecessori (un M777 americano pesa oggi circa 4,2t a fronte delle 7,2t del precedente M198 o delle 7,8t dell’FH70). D’altronde era evidente che i pezzi da 105mm avevano ormai raggiunto l’apogeo del loro sviluppo e non avrebbero potuto consentire, a meno di imprevedibili rivoluzioni tecnologiche, ulteriori significativi miglioramenti di gittata utile ed efficacia, mentre i nuovi mortai pesanti da 120mm ne insidiavano ruoli e funzioni. Nella pratica, però, i pezzi di minor calibro si sono dimostrati molto più difficili da eliminare di quanto si fosse inizialmente pensato: per quanto alleggeriti, i “nuovi” 155mm erano comunque troppo pesanti, tanto in termini di pezzo quanto di logistica di supporto, per operare adeguatamente in appoggio ad unità di fanteria leggera sempre più focalizzate su prontezza di ridispiegamento e leggerezza del treno logistico. Si aggiunga poi che, per ottenere tale “alleggerimento”, si era dovuto fare amplissimo ricorso a leghe speciali e a specifici processi di produzione, comportando prezzi finali di acquisto decisamente elevati; il risultato è stato che, ad oggi, nella NATO, gli M777 sono in uso unicamente agli Eserciti di USA e Canada, che comunque continuano a mantenere in servizio anche bocche da fuoco da 105mm. In particolare negli USA, le esigenze di leggerezza e mobilità restano sentite al punto da spingere alla realizzazione dell’Hawkeye, un autocannone 4x4 da 105mm (su chassis HMMWV e basato su un pezzo alleggerito e a basso rinculo) che, operato da soli 3 serventi (2 in emergenza), promette di rivoluzionare le capacità di trasporto e assalto aereo (elitrasportare un M119A3 e il suo HMMWV di traino richiede infatti due CH47, mentre l’Hawkeye è sufficientemente leggero per essere elitrasportato da un singolo velivolo).

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