Il 30 ottobre il nuovo Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha esposto in Parlamento le linee programmatiche alle quali si ispirerà il suo mandato. Un appuntamento importante, dunque, che ci ha offerto subito interessanti spunti di riflessione che approfondiremo poi su RID 12/19. Una prima osservazione che ci viene di fare è che sembra proprio sparita quell’ossessiva enfasi sul duale che aveva caratterizzato la precedente Amministrazione. Le Forze Armate sono Forze Armate e l’attività di concorso alle altre Amministrazioni per la salvaguardia delle libere istituzioni e per la risposta alle pubbliche calamità è soltanto residuale. Finalmente! Peraltro, lo stesso Ministro Guerini ha esplicitamente affermato che i tempi sono ormai maturi per una riflessione circa il ruolo delle FA sul piano interno che possa pure scaturire in una riqualificazione dell’Operazione STRADE SICURE. Per quanto riguarda gli altri temi dell’audizione, il Ministro si è soffermato sugli scenari sottolineando come la Russia sia ormai “in tutta evidenza, una potenza in diretta competizione con le Organizzazioni euro-atlantiche di cui l’Italia è membro”, ma l’aspetto forse più interessante è stata la menzione rivolta alla Cina – un’autentica “prima” nei documenti politico-strategici italiani – la cui crescita nel settore militare rappresenta una sfida anche per la sicurezza dell’Italia. Più in generale, la relazione del Ministro ha tratteggiato uno scenario internazionale caratterizzato da una maggiore competizione tra stati e nel quale un'alleanza come la NATO torna a giocare il suo tradizionale ruolo di strumento di deterrenza e difesa e collettiva. Immancabile anche il passaggio sul Mediterraneo Allargato, con al centro la questione libica, la cui stabilità è vitale per l’Italia e nel cui ambito viene auspicata una riattivazione della componente navale dell’Operazione SOPHIA, ed interessante l’intenzione di rendere l’Italia promotrice di una conferenza internazionale sui Balcani per completarne la stabilizzazione. Sul fronte dello strumento e delle spese militari, il Ministro Guerini ha affermato l’intenzione di incrementare gradualmente gli investimenti per allineare alla media degli alleati europei il rapporto tra budget per la Difesa e PIL – seppur conteggiando nel novero anche le spese per la Cyber, intendimento che, come noto, non ci trova concordi – e di valorizzare il comparto industriale di settore, alla luce della sua strategicità in termini tecnologici e di volano per tutto il sistema-Paese. In tale ottica, è stata chiaramente rilanciata la necessità di predisporre una legge pluriennale sugli investimenti per garantire la necessaria stabilità e certezza di pianificazione. Infine, 2 passaggi molto importanti sono stati dedicati anche alle spese di esercizio ed al personale. Nel primo caso, il Ministro ha chiaramente espresso la volontà di individuare nuove risorse per finanziare un settore vitale per garantire l’efficienza dello strumento militare, mentre per ciò che concerne il personale si è fatto riferimento alle recenti audizione dei Capi di Stato Maggiore ribadendo la necessità di rivedere la Riforma Di Paola e di passare dall’attuale modello di reclutamento “1 + 4” ad un modello “3 + 3”.