RIVISTA ITALIANA DIFESA
Kerch e l’Information Warfare 10/12/2018 | Torquato Accetto

Il 25 novembre navi ucraine dirette da Odessa a Mariupol sono intercettate e speronate da navi russe nello Stretto di Kerch. Il Parlamento ucraino ha considerato l’evento un “atto di aggressione” ed è stata dichiarata la legge marziale nei territori di confine. La valenza strategica trascende la scaramuccia tra le navi coinvolte: lo Stretto di Kerch è il passaggio tra il Mar di Azov e il Mar Nero ed il suo controllo consente alla Russia di strangolare nei fatti il porto ucraino di Mariupol.

A livello di analisi Web è stato possibile identificare blocchi contrapposti: democrazie occidentali, ecosistema informativo russo, organismi sovranazionali, attori non identificabili.

Il volume delle ricerche Google in relazione all’argomento “Stretto di Ker?'” è stato massimo il 26 novembre per poi rapidamente calare nei giorni successivi, fino a diminuire del 90% al 1° dicembre. Più interessante è la distribuzione geografica degli utenti, illustrata in tav.1.

 

(Tav.1: Distribuzione geografica ricerche google sul tema “Stretto di Kerch”.)

La classifica è proporzionale al numero di ricerche di ogni paese: non restituisce il numero delle ricerche in senso assoluto, ma uno scostamento dal migliore (fatto 100 il massimo volume rilevato). Il grafico rappresenta, insomma, la misura della frequenza con cui, nella singola area geografica, il tema è stato ricercato nel periodo preso in considerazione (18 novembre - 4 dicembre). La classifica è guidata da Ucraina, Bielorussia, Russia, Moldavia ed Estonia (fonte).

Un’altra conferma della regionalità della notizia viene dall’analisi delle pagine Wikipedia. La pagina in lingua russa dedicata all’”Incidente dello stretto di Kirch” (link) è stata creata alle 21:01 del 25 novembre, 11 minuti più tardi è registrata anche quella corrispondente in lingua inglese (link). Il numero di visualizzazioni delle pagine relative all’incidente, ospitate dalle differenti versioni in lingua di Wikipedia, mostra un deciso interesse locale per la vicenda (tav.2):

 

(Tav. 2: Dati di visualizzazione totale e media giornaliera per le diverse traduzioni della pagina relativa all’incidente dello stretto di Kerch.)

La pagina in lingua russa è stata consultata più del doppio delle volte rispetto a quella in lingua inglese tra il 23 novembre e il 3 dicembre (oltre 81k visualizzazioni per quella in russo vs 30k per la pagina in inglese). In terza posizione la pagina Wikipedia in lingua ucraina (fonte). Geolocalizzazione delle ricerche Google e numero di visualizzazioni dei progetti nelle differenti lingue per la pagina Wikipedia suggeriscono, per l’”Incidente dello Stretto di Kerch” un interesse concentrato a livello regionale.

L’analisi delle conversazioni Twitter in lingua inglese restituisce, allora, una parte molto specifica dell’orizzonte informativo creato dall’incidente dello Stretto di Kerch. Si tratta di utenti in cerca di informazioni o discussioni in lingua inglese. A questi si aggiungono gli account dei portali di informazione internazionale, gli account ufficiali di istituzioni e rappresentanti impegnati nella delicata arte della E-diplomacy. L’analisi condotta è stata elaborata a partire da parole chiave e hashtag (etichette di tipo tematico) così da estrarre i messaggi, pubblicati tra il 25 novembre e il 2 dicembre, contenenti le parole “Kerch Strait” o “#KerchStrait”. Grazie ad una Social Network Analysis (fig.3) le conversazioni rilevate si riordinano in comunità definite attorno ai nodi più grandi, cioè agli account con il maggior numero di connessioni. Si riconosce in viola il gruppo raccolto dall’account ufficiale NATO, in arancio la comunità attivata dal Ministero degli Esteri Ucraino, quello tedesco, e dai profili di Crystia Freeland (Ministro degli Esteri canadese), Federica Mogherini, Donald Tusk. L’infosfera russa si raduna attorno ai profili di Sputnik International (comunità in fuchsia) e al gruppo di profili istituzionali: Ministero degli Esteri, Missione Russa UN e account delle ambasciate di Inghilterra, Stati Uniti e Ucraina (comunità in verde). Lo scontro informativo è plasticamente rappresentato dal grafico in figura 3: la compattezza della comunicazione filorussa (profili ufficiali e outlet informativi) contrapposta ad un movimento meno organizzato ma certamente più numeroso di area NATO. Da notare la presenza del portale di giornalismo investigativo Bellingcat (in celeste): sito dedicato al fact-checking, le cui indagini sono emerse durante diversi eventi internazionali (es. caso Skripal, scomparsa del volo MH17, uso di WMD in Siria, ecc.).

 

(Tav.3: Social Network Analysis delle conversazioni Twitter rilevate.)

Twitter si conferma, anche durante queste giornate, terreno di scontro per l’Information Warfare. Sono state rilevate, nel dataset raccolto, anonime operazioni di “grassroots”, volte a creare o sostenere un movimento di opinione dal basso, critico con l’intervento russo. Si tratta di azioni poco raffinate, con profili Twitter che ripetono la medesima frase nel giro di pochi minuti, in modo coordinato (es. tav.4).

 

 

 (Tav.4: Esempio di account Twitter impegnati in azioni coordinate: #StopRussianAggression.)

La semplicità del processo non sminuisce la potenziale utilità dell’operazione: consente infatti di creare o sostenere un hashtag durante lo svolgimento degli eventi (negli esempi riportati si tratta dell’hashtag #StopRussianAggression). A distanza di qualche tempo, un utente ignaro potrà imbattersi nell’hashtag, alimentato artificialmente, scambiandolo per un genuino movimento di opinione nato in modo spontaneo.

La complessità dell’ecosistema informativo digitale è ben rappresentato dalle specifiche caratteristiche degli utenti coinvolti (nazioni, lingue, attese differenti), dai soggetti attivamente impegnati (account ufficiali e anonimi), dagli scontri digitali registrati in occasione del pur circoscritto “incidente dello Stretto di Kerch”. L’asimmetria del Dominio Cibernetico, infatti, costringe a riconsiderare il valore delle occasioni di confronto: la necessità di imporre agenda-setting e un racconto allineato agli interessi di parte rende ogni occasione, anche quelle minori, un tassello di una costante guerra dell’informazione.


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