Nei giorni scorsi i peacekeepers italiani del battaglione a guida Italiana "ITALBATT", su base Brigata Paracadutisti Folgore, nell'ambito della Missione "Leonte XXIII", hanno condotto una importante attività mirata a testare la capacità di risposta delle unità in diversi scenari e situazioni di crisi, nonché la capacità di saper applicare correttamente le specifiche regole di ingaggio previste nel delicato teatro operativo libanese.Nel corso dell'esercitazione complessa sono state effettuate una serie di attività. Nello specifico è stato simulato un attacco con predisposizione di posto comando e sala operativa nel bunker, una minaccia di un incendio all'interno della base, un arrivo e soccorso di un ferito civile dall'esterno, un attacco con IED con danni ed evacuazione medica di un ferito, la movimentazione di artificieri IEDD per la bonifica dell'area e la successiva rimozione del mezzo pesante coinvolto nell'esplosione.Sotto la guida del Comandante di ITALBATT, Colonnello Cristian Margheriti, i Paracadutisti del "Savoia Cavalleria" e del 183° reggimento paracadutisti "Nembo", hanno verificato la fondamentale implementazione di tutti quei piani di contingenza necessari a reagire ad ogni tipo di incidente e prevenire possibili escalation, riscuotendo l'apprezzamento dei valutatori e dei vertici di UNIFIL.L'esercitazione combinata, denominata appunto "Combinex", vedrà interessate, nei prossimi mesi, anche tutte le unità straniere schierate con la Joint Task Force Lebanon - Sector West (JTFL-SW), a guida Italiana sotto il comando del Generale di Brigata Rodolfo Sganga, Comandante in Patria della Brigata paracadutisti "Folgore".Il Settore Ovest (JTFL-SW) posto sotto la responsabilità italiana è composto da circa 3800 uomini, provenienti da 13 Nazioni.