Ormai sembra quasi una saga sentimentale. Ma invece di sfogliare una margherita all’insegna del “mi ama, non mi ama”, il giovane Dittatore nordcoreano Kim Jong-un e l’anziano (e inguaiato) neo-Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, si “corteggiano” uno proseguendo i suoi test missilistici; l’altro inviando nella regione una terza portaerei, e si spera lungo la giusta rotta. Alla VINSON, presente nel Mar Cinese meridionale da metà aprile – dopo una tragicomica girandola di ordini presidenziali via tweet -, e alla REAGAN, distaccata dalla 7ª Flotta per affiancare la quasi gemella (la CVN-76, in servizio dal 2003, appartiene infatti al terzo gruppo della classe NIMITZ, assieme alla più moderna BUSH, mentre la VINSON, in linea dal 1982, è il terzo esemplare del lotto originario), si aggiungerà infatti proprio la capoclasse NIMITZ. L’annuncio è arrivato poche ore prima del terzo test missilistico effettuato dalla Corea del Nord in 3 settimane: i precedenti risalgono al 14 e al 21 maggio, e dall’inizio dell’anno si contano 9 lanci per un totale di 12 ordigni, non sempre effettuati con successo. Gli ultimi 3 tuttavia non avrebbero dato problemi: e il missile lanciato nelle prime ore di ieri, lunedì, ha volato dal poligono di Wonsan verso est, per circa 450 km, prima di inabissarsi nel Mar del Giappone, 6 minuti più tardi. Secondo le prime stime, il missile sarebbe un ordigno balistico a corto raggio di nuovo tipo, sebbene sempre derivato da una modifica degli SCUD B/C russi, i cui primi esemplari furono acquistati in Egitto alla fine degli anni ’70. Si potrebbe trattare di una versione più sofisticata della famiglia HWASONG, sviluppata a partire dagli anni ottanta/novanta ed operativa in più varianti. Il nuovo test ha rinfocolato le tensioni con il Giappone, che ha inviato proprie navi da guerra a rafforzare i gruppi di scorta alle portaerei americane già in zona, e anche con la Corea del Sud, ad onta della nuova amministrazione guidata dal neo eletto presidente Moon Jae-In, fautore della politica di dialogo. Il cui primo tassello, simbolico, è stata un’offerta al Nord di zanzariere e repellenti contro gli insetti. In attesa delle… zanzariere anti-missile balistico, Washington accelera il dispiegamento del sistema THAAD, e decide di triplicare il potenziale aeronavale nello scacchiere, inviando la NIMITZ, sempre in forza alla 3ª Flotta, al pari della VINSON. In origine, la veterana della forza aeronavale della US Navy era destinata a lasciare la base navale di Kitsap (Stato di Washington) il 1° giugno, per raggiungere il Medio Oriente. Giunta nel Mar Cinese, la NIMITZ potrebbe a tempo debito dare il cambio alla VINSON, anche se per ora appare chiaro che la Casa Bianca vuole dare un preciso segnale, concentrando contro la Corea del Nord il 30% delle sue portaerei (anzi, un terzo esatto della componente, se si pensa che la WASHINGTON è appena andata ai lavori di mezza vita), con oltre 250 velivoli imbarcati, senza contare le navi scorta, e 2 sottomarini nucleari, dotati di missili cruise TOMAHAWK. Su RID 7/17 speciale Corea del Nord.