RIVISTA ITALIANA DIFESA
La Flotta del Mar Nero riceve 2 nuove unità, e ne perde altrettante? 28/05/2024 | Giuliano Da Frè

Sono durati poco i festeggiamenti per il “rafforzamento” della Flotta russa del Mar Nero: lo scorso 7 maggio, infatti, nei cantieri di Zelenodolsk, nel Tatarstan (sul Volga, dal 1895 impegnati a realizzare navi da guerra di piccola taglia per le flotte del Mar Nero e del Caspio), sono state varate 2 nuove unità.

Si tratta della piccola corvetta d’attacco TAYFUN, una delle 18 unità classe KARAKURT/Project-22800 in costruzione dal 2015, 7 delle quali destinate alla Flotta del Mar Nero, e che diventerà operativa nel 2025. La seconda unità varata è un OPV Project-22160 (classe VASILIJ BYKOV), il VIKTOR VELIKIY, la cui costruzione era stata iniziata nel 2016. I lavori per i 6 pattugliatori classe VASILIJ BYKOV sono stati infatti rallentati dalle sanzioni seguite all’occupazione della Crimea, poi dagli effetti della guerra, che ne hanno messo in luce le vulnerabilità, tanto da portare gli OPV ad essere equipaggiati con ulteriori sistemi d’arma, anche installati in via provvisoria sul ponte di volo. Mentre un secondo lotto di 6 risulta congelato.

Entrambe le unità appartengono a modelli ottimizzati per l’impiego littoral, e hanno subito diverse perdite. Dei 4 Project-22160 consegnati tra dicembre 2018 e luglio 2022, il PAVEL DERZHAVIN è stato seriamente danneggiato nell’ottobre 2023, mentre il SERGEI KOTOV, pure già colpito leggermente nel 2023, è stato affondato da droni USV il 5 marzo 2024. Per migliorarne le capacità difensive, queste unità da 94 m e 1.700 t, 30 nodi di velocità, design stealth e ponte di volo per elicotteri e UAV con hangar telescopico, e paragonabili a corvette modulari – tra sistemi imbarcati o predisposti contano su un cannone da 76 mm AK-176MA, VLS per missili KALIBR-NK e SAM a medio raggio, lanciasiluri ASW -  sono state equipaggiate, a partire dall’estate 2022, con un maggior numero di mitragliatrici da 14,5 mm e lanciagranate a controllo remoto, e sul ponte di volo con un impianto SAM TOR-M2KM, sebbene in via provvisoria.

Anche la corvetta TAYFUN andrà a rimpolpare una classe duramente colpita dagli eventi bellici: un rimpiazzo parziale, perché alla gemella ASKOLD, semidistrutta il 4 novembre 2023 da missili STORM SHADOW lanciati dai Su-24 dell’Aeronautica Ucraina mentre si trovava nel cantiere Zalyv Shipbuilding Yard di Kerch per completare l’allestimento, dovrebbe essersi aggiunta nei giorni scorsi la TSIKLON, consegnata il 12 luglio 2023.

Il 20 maggio infatti, fonti non ufficiali russe hanno affermato che la modernissima corvetta sarebbe stata affondata il giorno precedente in un attacco con missili ATACMS a Sebastopoli, provocando 6 morti e 11 feriti tra l’equipaggio: notizia non confermata né da Mosca, né da Kiev, che si è limitata a ironizzare su un’altra “brutta giornata” per la Flotta del Mar Nero, che in 2 anni tra navi affondate o semidistrutte ha visto ridursi di 1/3 la sua forza prebellica, e con il grosso della stessa sloggiato dalle sue basi più avanzate.

Il 19 maggio gli Ucraini hanno, inoltre, rivendicato l’affondamento, forse nel corso dello stesso attacco missilistico, anche del dragamine KOVROVETS, sebbene anche in questo caso non ci siano certezze. Non è da escludere, infatti, che si tratti sempre della TSIKLON. La perdita della corvetta è certamente più grave: il KOVROVETS è infatti un vecchio NATYA in servizio da 50 anni, e sarebbe una perdita minore, mentre la TSIKLON è una piccola ma sofisticata nave d’attacco, armata con un VLS a 8 celle per i validi missili da crociera KALIBR-NK, rivelatisi una delle armi più pericolose per le difese ucraine. Lunghe appena 67 m e con un dislocamento di 800 t, le KARAKURT (dal design stealth e capaci di raggiungere i 30 nodi), prive di ponte di volo ma capaci di accogliere RHIB e UAV, sono inoltre equipaggiate con un sistema di difesa CIWS PANTSYR-M, un cannone AK-176MA da 76 mm, mitragliatrici e lanciagranate a controllo remoto, e sensori allo stato dell’arte.

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