RIVISTA ITALIANA DIFESA
Parigi: ancora blitz contro i terroristi 18/11/2015 | Pietro Batacchi

Il blitz condotto dalle forze di intervento speciali della Polizia del BRI e del RAID a Saint Denis ha colpito presumibilmente una cellula pronta a compiere nuovi attacchi. Si parla già di un attacco che questi soggetti avrebbero condotto contro il complesso della Defense. Nel blitz è stato ucciso un terrorista ed una donna si è fatta esplodere. Altri 3 terroristi sono stati presi vivi e altre 4 sono le persone arrestate. Non è chiaro se il terrorista morto o uno degli arrestati sia Abdelhamid Abaoud, considerato la mente degli attacchi di venerdì 13 novembre e l'obbiettivo del raid. Di sicuro, si trattava di una cellula pronta a colpire a breve come testimonia la presenza di almeno un kamikaze e la notevole potenza di fuoco del gruppo che per ore ha reso difficile l'azione delle squadre speciali. In supporto all'operazione, per la prima volta le autorità francesi hanno dispiegato in maniera massiccia anche reparti dell'Esercito e, pare, di Fanteria di Marina, che hanno cinturato l'area attorno all'obbiettivo bloccandone tutti gli accessi. Peraltro, come comunicato dal sindaco del comune di Saint Denis, la municipalità è pronta ad accogliere nuove famiglie sfollate da case e appartamenti perchè le perquisizioni ed il rastrellamento del quartiere stanno andando avanti. Lo stato di emergenza, del resto, dà ampi margini di manovra da questo punto di vista. E' presumibile, pertanto, che le autorità francesi ne approfittino per riprendere il controllo di alcune realtà delle banlieu da sempre ai margini della legalità dove cellule terroristiche come quella di Saint Denis o come una parte di quella del Bataclan possono trovare rifugio. Un lavoro che, se si vuole sia realmente efficace, dovrà andare avanti per settimane se non mesi. In questo caso l'intelligence sembrerebbe aver funzionato, anche se al covo di Saint Denis la Polizia ci è arrivata grazie ad un telefonino ritrovato sul luogo degli attentati del 13 novembre, ma i problemi restano e sono molto gravi. La prevenzione non c'è stata o ce n'è stata poca. La Francia è storicamente gelosa della propria autonomia in politica estera e di sicurezza e questo la porta anche ad avventure unilaterali come, inizialmente, fu la Guerra di Libia del 2011, fortemente voluta dal Presidente Sarkozy, ma rivelatasi disastrosa per tutti i Paesi europei e per la sicurezza della stessa Francia. E così anche gli apparati di sicurezza ed i servizi segreti condividono informazioni e intelligence con il contagocce, quando non la condividono affatto. Scelte, certo. Ma scelte che di fronte ad una minaccia così globalizzata si pagano.

Foto: Agi


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