RIVISTA ITALIANA DIFESA
Forze speciali a difesa dell'Italia 14/11/2015 | Pietro Batacchi

Il Ministro dell'Interno Angelino Alfano è stato chiaro quando ha affermato che: “Abbiamo elevato il livello di sicurezza e lo abbiamo portato al secondo livello che comporta la possibilità di coinvolgimento delle forze dei corpi speciali dell'esercito”. Un punto fondamentale; la situazione è ritenuta talmente a rischio anche nel nostro Paese che il Governo ha deciso di allertare anche le forze speciali dell'Esercito. Il perché è presto detto: le forze di polizia ordinarie non sono in grado di fronteggiare questa minaccia. Questione di mentalità, addestramento, preparazione, equipaggiamento e armamento. Occorrono reparti di intervento speciale, ma quelli di polizia da soli in scenari come quello parigino non bastano più, ed ecco allora perché si contempla la possibilità di ricorrere alle forze speciali del COFS (Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali) e presumibilmente del nuovo COMFOSE (Comando Forze Speciali Esercito). Strutture che all'occorrenza possono mettere in campo reparti di elite come il 9° Reggimento d'assalto COL MOSCHIN, i Ranger del 4° Reggimento Alpini o, ancora, gli acquisitori obbiettivi del 185° RAO. Uomini abituati a muoversi in autonomia in contesti ostili, addestrati a combattere in ambiente urbano e dotati di potenza di fuoco e capacità di esprimerla con selettività in contesti ristretti non convenzionali. Nella situazione in cui anche l'Italia si trova, con il Giubileo alle porte e con tutte le minacce che da mesi il nostro Paese sta ricevendo, nulla può essere lasciato al caso ed è fondamentale prepararsi a fronteggiare anche scenari di guerra urbana.


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