Nel percorrere una rotta, di tanto in tanto è necessario fare un punto-nave, un bilancio tra gli obiettivi raggiunti e quelli ancora disposti sull’orizzonte, in modo da trovare il giusto slancio per raggiungerli. Per esempio, recentemente abbiamo assistito ad un importante momento di bilancio e di confronto intorno ai temi più complessi della sicurezza marittima con la decima edizione del “Regional Seapower Symposium del Mediterraneo e Mar Nero” di Venezia, trattato sul numero di ottobre, al quale hanno partecipato ben 38 marine da tutto il mondo. Non è un caso che un evento di tale portata, che lega tutti i principali attori della sicurezza marittima internazionale, sia stato organizzato dalla nostra Marina, sempre in prima linea nei teatri di interesse.
Così, mentre nave Libeccio rientra in Italia dopo 134 giorni di antipirateria in Oceano Indiano, la sua capoclasse, nave Maestrale, viene salutata dalla Squadra Navale dopo oltre trent’anni di onorato servizio e nave Carabiniere, nuovissima fregata della classe Bergamini, entra finalmente in azione dopo una visita a bordo del Comandante Generale dell’Arma.
Com’è noto, la questione dello svecchiamento della nostra flotta è di grande attualità, portando la Marina a radiare ben 51 delle 60 unità attualmente in servizio nell’arco di soli 15 anni; è chiaro che, per evitare una contrazione drammatica, sarà necessario adottare sin da adesso il piano di ammodernamento previsto dalla “Legge Navale”.
Allo stesso modo, è comprensibile che sarà necessario ripensare presto al rapporto tra le diverse istituzioni impegnate sul mare, riflettendo sul ruolo centrale affidato alla Marina per mandato. L’argomento è stato affrontato anche in occasione del cambio del Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, che per l’appunto è un corpo della Marina e in quanto tale non può che operare in modo armonico al resto della Forza Armata. Quel che può essere oggetto di interpretazione sono le relazioni tra componenti di una stessa realtà, definite dalla politica e pertanto da discutere nelle sedi opportune, come ha sottolineato il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi.
D’altronde, soprattutto nell’ultimo biennio, l’azione delle Capitanerie e della Squadra Navale sono state sinergiche più che mai nel perseguimento del comune obiettivo della salvaguardia della vita umana in mare, dei “volti della sofferenza”: Mare Nostrum, Triton ed Eunavfor Med, operazione europea raccontata al Notiziario dalla sua cabina di regia, direttamente dall’ammiraglio Enrico Credendino.
Ma lo sforzo della Marina non si esaurisce sulla superficie del mare, come hanno mostrato ancora una volta le forze anfibie, proiettate verso terra, ed i palombari del GOS, impegnati nelle profondità degli abissi, questa volta nell’importante esercitazione Deep Divex 2015; nemmeno possiamo dimenticare il grande sport, che si mischia alla tradizione in occasioni uniche come la Barcolana di Trieste o la Festa della Marineria, completando anche questo mese il quadro di una Forza Armata viva e dinamica.
Non è facile citare e ringraziare, in poche righe, tutte le persone che hanno contribuito alla nascita di questo numero ed allo sviluppo del Notiziario della Marina: c’è chi lo ha fatto con una collaborazione costante, chi con “sole” parole di incoraggiamento, chi con consigli e suggerimenti... persone di ieri e di oggi.
La mia gratitudine va a voi tutti.
Buona lettura!