RIVISTA ITALIANA DIFESA
Nave Libeccio, bentornata a casa! 11/11/2015 | Claudia Spreafico

Giovedì 5 novembre nave Libeccio, al Comando del capitano di fregata Cristo Salvatore Traetta, con un equipaggio di 205 marinai tra uomini e donne, è rientrata nella sede di La Spezia dopo circa cinque mesi di impegno fuori area nell’operazione Atalanta.Dopo il saluto del Comandante del 1° Gruppo Navale, contrammiraglio Francesco Sollitto, l’equipaggio ha potuto riabbracciare le proprie famiglie.

Prima di raggiungere il porto di La Spezia, l'unità ha fatto una breve sosta nella base navale di Taranto, dove è stata raggiunta dal Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Filippo Maria Foffi.

Partita da La Spezia il 4 maggio 2015, dopo un richiamo addestrativo pre-missione presso il centro addestramento della Marina Militare di Taranto, dal 10 giugno al 20 ottobre è stata inserita nella Task Force 465, operando nell’Oceano Indiano (Golfo di Aden, Bacino Somalo, Mar Arabico) per un totale di 2.488 ore di moto e 25.488 miglia nautiche percorse per l’assolvimento della missione.

Nel corso delle operazioni di sorveglianza nell’area del Corno d’Africa, nave Libeccio, oltre ad aver condotto attività di supporto e di cooperazione civile e militare nel porto di Djibouti, ha garantito 59 giorni di monitoraggio e protezione dei mercantili in navigazione lungo le coste somale e nel Golfo di Aden, 31 giorni di controllo alle attività di pesca e 46 missioni con l'elicottero di bordo, di cui una dedicata all’assistenza dell’equipaggio della motovedetta Focomar e alla protezione della motonave Rizzo, battente bandiera italiana, in difficoltà nel Golfo di Aden.Non sono mancati anche diversi soccorsi medici operati dal team sanitario di bordo.

L’Operazione Atalanta è una missione diplomatico-militare dell'Unione europea, che si estende su un’area di operazioni superiore alla superficie di tutta l’Europa.Iniziata nel dicembre 2008, ha lo scopo di proteggere i mercantili che transitano tra il Mar Rosso, il Golfo di Aden e l'Oceano Indiano, prevenendo e reprimendo gli atti di pirateria marittima e svolgendo attività di scorta alle navi incaricate di consegnare aiuti alimentari in Somalia.


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