Notte tra il 29 e il 30 settembre 1917, acque di Punta Maestra, in prossimità del delta del Po. Una formazione di siluranti austriache composta dai caccia Streiter, Velebit, Turul e Huszár e dalle torpediniere Tb 90 F, 94F, 98 M e 99 M è uscita da Pola. Devono appoggiare (in pratica guidare) una squadriglia di idrovolanti della Marina asburgica inviati a bombardare, col favore dell'oscurità, Ferrara. Navigare di notte coi fanali oscurati per proiettare, di tanto in tanto, tutti insieme, una sorta di freccia visibile dall'alto non è la miglior forma di discrezione che ci sia, ma il dominio dell'aria conseguito da tempo dagli idrocaccia dell'aviazione navale italiana non lascia alternative a quei lenti bombardieri leggeri austro-ungarici.
Le navi asburgiche sono avvistate e attaccate, poco prima della mezzanotte, dall'esploratore leggero Sparviero (unità di bandiera del contrammiraglio Mario Casanuova Jerserinch) tosto seguito, in linea di rilevamento, dai caccia Stocco, Abba, Audace, Orsini, Acerbi, Ardente e Ardito. L'esperienza, in quei tempi col radar ancora da inventare, insegna che non c'è un minuto da perdere. Di notte un'unità sottile maschera i fuochi in un attimo e diventa indistinguibile nell'oscurità senza luna.
L'azione, condotta a tutta velocità e protratta fino all'altezza degli sbarramenti difensivi austriaci posati davanti a Parenzo, in Istria, si frazionò, come sempre avveniva a quel tempo, in una serie di brevi scontri individuali condotti alla distanza di 1.000-2.000 metri al massimo. Il Velebit fu colpito al timone e incendiato; rintracciato qualche tempo dopo e preso a rimorchio, con un po' di fortuna, dallo Streiter riuscì, dopo un ulteriore, breve scontro a cannonate contro altri due caccia italiani (condotto a un migliaio di metri di distanza ed interrotto dall'arrivo delle quattro torpediniere austriache, chiamate sul posto dal cannone e dalle vampe) a rientrare a Pola, dove rimase ai lavori fino al 30 ottobre 1917 per riparare i danni subiti. Anche lo Huszár fu colpito, mentre danni da schegge furono registrati a bordo del caccia Turul e della torpediniera Tb 94 F. Da parte italiana furono colpiti lo Sparviero, il quale lamentò tre feriti, e l'Orsini.
Fu un piccolo successo dimenticato, uno dei tanti, della Regia Marina durante la Grande Guerra.