Ieri sono partiti i primi raid delle forze aeree russe contro i ribelli anti-Assad. I velivoli hanno colpito obbiettivi soprattutto nelle aree di Hama e Homs, in mano governativa ma da tempo sottoposte alla pressione sia delle forze di ISIS che, soprattutto, dell'Esercito della Conquista, fronte che comprende i salafiti di Ahrar Al Sham, i qaedisti “ufficiali” di Al Nusra e le fazioni del Free Syrian Army che si rifanno alla Fratellanza Musulmana. In particolare la più colpita è stata la città di Talbisah, a nord di Homs, che rappresenta una roccaforte di Ahrar Al Sham ed Al Nusra al centro di una sacca di resistenza ribelle circondata dalle forze lealiste che, tuttavia, non riescono a debellare. Altri attacchi hano colpito 2 settori nel sud della regione di Idlib, a nord di Hama in un caso, ed a nord di Latakia, nell'altro. Da questi primi dati sembra evidente l'intenzione dell'operazione russa di rafforzare l'asse centrale e costiero ancora in mano al regime per allentare la pressione dei ribelli cacciandoli dalle aree a nord di Homs e circosciverne, per il momento, le azioni e l'ingfluenza nelal regione di Idlib. Al momento obbiettivi legati all'ISIS, forte nel nord e nella parte nordorientale nel Paese, non sembrano stati colpiti (foto AP).