RIVISTA ITALIANA DIFESA
Parte l'attacco russo in Siria (update) 30/09/2015 | Pietro Batacchi

In queste ore sono partiti i primi raid delle forze aeree russe contro i ribelli anti-Assad. I velivoli hanno colpito obbiettivi nell'area di Homs, in mano governativa ma da tempo sottoposta alla pressione sia delle forze di ISIS che, soprattutto, dell'Esercito della Conquista, fronte che comprende i salafiti di Ahrar Al Sham, i qaedisti “ufficiali” di Al Nusra e le fazioni del Free Syrian Army che si rifanno alla Fratellanza Musulmana. Questa coalizione è nata a inizio anno grazie all'accordo tra Arabia Saudita, Turchia e Qatar, tradizionali patroni delle milizie islamiste siriane. Non c'è pertanto, come era ovvio, solo ISIS nel mirino degli aerei russi, ma anche le altre fazioni ribelli islamiste che ad oggi rappresentano la minaccia rincipale epr Assad. Al momento l'obbiettivo della campagna aerea russa sembra essere duplice: sigillare la roccaforte alawita costiera, tradizionale roccaforte di Assad, e allentare la pressione dei ribelli su Aleppo e Homs dando supporto alle truppe governative a terra. In un secondo momento, poi, l'obbiettivo potrebbe essere anche quello di supportare un'azione governativa per riprendere la città capoluogo di Idlib, strappandola all'Esercito della Conquista, per mettere in sicurezza gli accessi settentrionali al cuore alawita costiero. Per l'operazione, la Russia dispone di un contingente aereo di tutto rispetto formato da 4 caccia multiruolo Su-30SM, 12 cacciabombardieri Su-24 e 12 aerei d'attacco al suolo Su-25 (il contraltare russo dell'A-10) schierati nella base aerea di Jableh (Latakia). Il contingente è stato rafforzato di recente anche con, almeno, 6 nuovissimi cacciabombardieri pesanti Su-34. Questi ultimi possono ospitare internamente oltre 26.000 libbre di carburante, cosa che conferisce loro una notevole autonomia ed un altrettanto notevole persistenza operativa, ed impiegare fino a 12 tonnellate di ordigni di vario tipo guidati e non. Peraltro, le oeprazioni aeree russe sono favorite da un fattore determinante, ovvero dalla migliore intelligence che i russi, rispetto agli americani, hanno potendo contare su un alleato sul terreno, le forze lealiste, e un contingente del GRU (il servizio segreto militare russo), delle forze speciali e di personale a contratto per l'acquiszione e la designazione degli obbiettivi. 

 

 

 


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