RIVISTA ITALIANA DIFESA
Le MISTRAL all'Egitto 23/09/2015 | Giuliano Da Frè

Salvo imprevisti, le 2 MISTRAL costruite da DCNS per la Russia, e poi non consegnate a causa dell’embargo decretato dopo lo scoppio del conflitto nell'est dell'Ucraina, alzeranno bandiera egiziana. Mercoledì 23 settembre infatti l’Eliseo ha confermato con un comunicato ufficiale le voci che giravano da un paio di mesi, e rilanciate dopo il faccia a faccia Hollende-Al Sissi dello scorso 6 agosto, avvenuto nel corso della cerimonia per l’inaugurazione della nuova tratta del Canale di Suez. Proprio in quell’occasione Al Sissi aveva mostrato i (nuovi) muscoli, ossia la fiammante fregata TAHYA MISR, una delle FREMM in costruzione per la Marina Francese girata all’Egitto nell’ambito di un pacchetto comprendente 24 RAFALE. Né va dimenticato che la Marina Egiziana ha già fatto diverse spese, di recente, comprendenti 4 corvette GOWIND e altrettanti sottomarini U-209. Navigando lungo l’ampliato canale, Al Sissi aveva posto un’opzione sulle ex VLADIVOSTOK e SEBASTOPOL (prese in considerazione anche da Canada, India e Singapore), cui Mosca aveva ufficialmente rinunciato 48 ore prima dopo un lungo braccio di ferro sulla penale da quasi 1 miliardo di euro che la Francia dovrà pagare per aver rescisso il megacontratto del 2011. Non ci sono dettagli circa l’accordo franco-egiziano: sarà l’Arabia Saudita, pure dettasi interessata a una delle 2 MISTRAL ex russe, a garantire i finanziamenti destinati all’acquisizione delle unità (ormai completate, ma comprensivi delle modifiche necessarie ad adattarle a un contesto marittimo del tutto diverso), mentre più complesso appare il percorso destinato a integrare le 2 LHD. Si tratta infatti di navi da quasi 20.000 t con grandi capacità elicotteristiche e anfibie, che rappresentavano già per la Marina Russa un notevole salto di qualità in termini operativi e addestrativi. Una sfida difficile per la Marina Egiziana, non priva di tradizioni ed esperienza, ma sinora tagliata più sulle misure di una Brown Water Navy, e già alle prese con ambiziosi programmi di ammodernamento. In effetti, si era anche parlato di un interesse egiziano per un’unità simile alla KALAAT BENI ABBES realizzata da Fincantieri per l’Algeria.


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