RIVISTA ITALIANA DIFESA
INDRADANUSH 2015: La RAF rispolvera il dogfight 10/08/2015 | Michele Taufer

Nell’ormai lontano 1940, venne combattuta la Battaglia d’Inghilterra, una calda estate nella quale la Royal Air Force britannica (RAF) si guadagnò un posto nella storia, difendendo strenuamente il Regno Unito dai continui attacchi perpetrati dai caccia e dai bombardieri della Luftwaffe tedesca. Sono trascorsi ben 75 anni da quei gloriosi episodi: oggi il Regno Unito non è più sotto minaccia diretta da parte di un invasore, anche se negli ultimi 2 anni, quelli che sono diventati gli eredi degli equipaggi di HURRICANE e SPITFIRE, sono sempre più chiamati a far fronte ad un continuo attivismo da parte dei velivoli della VVS russa a ridosso del proprio spazio aereo. Recentemente, il Governo britannico ha, quindi, deciso di rivisitare ed aggiornare la propria postura in tema di sicurezza nazionale, dando più rilevanza all’atteggiamento aggressivo adottato dalla Federazione Russa a seguito della crisi Ucraina ed, in particolare, ponendo l’accento sui continui voli da parte di velivoli militari di Mosca diretti verso il Regno Unito. Un cambio di rotta da parte di Londra che sicuramente influenzerà il futuro documento della Strategic Defence and Security Review (SDSR) previsto per quest’anno. Nel 2014, a titolo d’esempio, fonti NATO hanno riportato la condotta di più di 400 intercettazioni ai danni di apparecchi russi avvenuti nei cieli europei, un numero destinato ad aumentare sicuramente durante l’anno in corso. L’attività dei velivoli di Mosca ha subito poi, negli ultimi mesi, un incremento non solo di tipo quantitativo (250 scramble sino ad ora, di cui ben 120 nell’Area del Baltico) ma anche di tipo qualitativo, data la complessità delle formazioni di velivoli coinvolti. Il 24 luglio, in particolare, i TYPHOON FGR4  della RAF di stanza ad Amari in Estonia, ed assegnati alla missione di Air Policing a favore degli Stati del Baltico, hanno intercettato una formazione di ben 4 Sukhoi Su-34 FULLBACK, 4 MiG31 FOXHOUND ed una coppia di Antonov AN-26 CURL. Un impegno particolarmente delicato, quello dell’intercettazione su allarme in questo contesto, che mette a stretto contatto uomini e mezzi dell’una e dell’altra parte con lo scopo di testare le capacità di reazione e le qualità tecniche e prestazionali dei velivoli avversari. Oggigiorno, a tal proposito, la punta di diamante della difesa aerea britannica è costituita dall’Eurofighter TYPHOON FGR4, un velivolo che sarà chiamato, nei prossimi anni, a diventare la spina dorsale ed il vero factotum della RAF, vista la progressiva dismissione dei TORNADO GR4 ed i ritardi nell’introduzione in servizio degli F-35. I TYPHOON britannici saranno, quindi, chiamati a dover contrastare principalmente, per quanto concerne le missioni di difesa aerea, i loro contraltari russi di 4ª Generazione, appartenenti alla famiglia Su-27/35 FLANKER ed in futuro, almeno inizialmente, anche quelli di 5ª Generazione del tipo T-50. Ecco perché, in questo contesto operativo, rivestono particolare importanza tutte quelle esercitazioni che permettono alle Forze Armate dei Paesi NATO di confrontarsi con i velivoli da superiorità aerea di fabbricazione russa di 4ª Generazione e oltre. Gran Bretagna e India, la cui Aeronautica  (IAF) allinea velivoli del tipo Su-30 MKI, hanno già condotto in passato esercitazioni di questo tipo (nome in codice INDRADANUSH), dove sono stati valutati soprattutto le prestazioni nei combattimenti aria-aria (dogfight). Il 31 luglio 2015, in particolare, si è conclusa l’edizione INDRADANUSH 2015.  Le manovre hanno impegnato un contingente di 190 militari indiani: sulla RAF Coningsby sono stati rischierati 4 Su-30 MKI (numeri seriali SB-065, SB-138, SB-167 e SB-309); il personale di supporto, invece, è stato trasferito in Gran Bretagna grazie ad un C-17A dell’81° Squadrone indiano. Hanno partecipato all’esercitazione, sempre da parte indiana, anche elementi appartenenti alla GARUD COMMANDO FORCE, che hanno condotto operazioni di aviolancio insieme ai militari del RAF Regiment, operazioni che sono state rese possibili grazie al supporto di un C-130J indiano appartenente al 77° Squadrone. L’Aeronautica Indiana ha anche rischierato un’aerocisterna Il-78 sulla base RAF di Brize Norton, a supporto dei propri FLANKER durante tutti i 21 giorni dell’esercitazione. La controparte britannica, oltre che dal già citato RAF Regiment, era costituita dai TYPHOON FGR4 del 3rd Fighter Squadron. Durante i giorni dell’esercitazione le sortite aeree sono andate via via intensificandosi, passando da scontri simulati del tipo 1:1 fino a coinvolgere, nei giorni finali, ben 20 velivoli. INDRADANUSH 2015 ha, senza dubbio, costituito un’importante opportunità addestrativa per i piloti della RAF, che hanno potuto affinare le loro tattiche e procedure nel contrasto di velivoli ad altissime prestazioni, quali appunto i FLANKER indiani, ed in particolare nella pratica del dogfight, una peculiarità del combattimento aereo che aveva quanto meno perso di importanza per le aeronautiche NATO a seguito del crollo dell’Unione Sovietica e che ora è ritornata una priorità, visto l’attivismo da parte della VVS ai margini dello spazio aereo dell’Alleanza Atlantica. 


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE