RIVISTA ITALIANA DIFESA
Il nuovo piano dello US Army per l'Europa 04/08/2015 | Andrea Mottola

Nei giorni scorsi, alcuni importanti esponenti dell’Esercito Americano, tra i quali il Capo di Stato Maggiore dello US Army, il Generale Ray Odierno, hanno parlato di un progetto (che momentaneamente appare più un desiderio) per l’invio permanente in Germania di una brigata corazzata e di un’intera divisione in Europa Orientale, dedicata a missioni di addestramento ed esercitazioni.  Lo scopo sarebbe quello di compensare la progressiva riduzione del personale dello US Army in Europa, stabilita nei budget che si sono susseguiti dal 2011, in vista di una riduzione dei costi derivanti dagli schieramenti oltremare. Tale programma consentirebbe agli Stati Uniti di ruotare più facilmente le proprie forze nel teatro europeo e, in casi di crisi, rafforzare con ulteriori soldati e in tempi più rapidi le unità già presenti in Europa Orientale. La chiave di lettura dietro a questo progetto sta nei timori, sempre più accentuati, nei confronti dell’aggressività mostrata dalla Russia in questi ultimi mesi, non soltanto nel teatro ucraino, ma anche nell’area del Baltico con i frequenti sconfinamenti dei propri caccia e bombardieri negli spazi aerei di Estonia, Lettonia e Lituania. Azioni che, peraltro, avvengono proprio mentre lo US Army prosegue nel suo massiccio ritiro di forze dall’Europa: ai 10.000 soldati già rientrati negli anni scorsi – incluse 2 brigate – se ne aggiungeranno altri 1.700 che verranno ritirati entro i prossimi 3 anni, portando a 30.000 il numero dei soldati presenti in Europa. A tal proposito, la primavera scorsa, nel tentativo di placare i timori degli alleati europei geograficamente più vicini ai confini russi riguardo al percepito disimpegno statunitense dall’area, l’Esercito Americano ha lanciato l’Operazione ATLANTIC RESOLVE, costituita da una serie di esercitazioni e missioni addestrative svoltesi nei 3 Paesi baltici (Estonia, Lettonia e Lituania), oltre che in Bulgaria, Polonia e Romania. Inoltre, come detto, lo US Army sta valutando anche la possibilità di rischierare permanentemente in Europa un'intera Divisione, nello specifico la 4ª di Fanteria. Secondo il Generale Ben Hodges, Comandante dello US Army Europe, il piano per l’invio permanente dell’intera 4ª Divisione, incluse brigate da combattimento, battaglione aereo e supporto logistico (garantito anche da unità della Riserva e della Guardia Nazionale), è ancora in fase di valutazione, ma potrebbe comprendere anche il rischieramento del 10° Gruppo Operazioni Speciali dello US Army. Da non dimenticare, inoltre, che dal prossimo anno è prevista la presenza di un battaglione di elicotteri d'attacco APACHE (probabilmente appartenenti alla 3rd Combat Aviation Brigade), inquadrato nella VJTF, la Task Force di reazione rapida ideata durante il vertice gallese NATO del settembre 2014. A ciò si dovrebbe aggiungere lo European Activity Set, un pacchetto di pre-posizionamento meccanizzato a livello di brigata, e comprensivo di uno squadrone da ricognizione, elementi di artiglieria e del genio, che sarà progressivamente schierato nei già citati Paesi dell’Europa orientale e nelle Repubbliche Baltiche e messo a disposizione dei reparti dello US Army presenti in Europa (sia quelli stazionati permanentemente, che quelli distaccati a rotazione) per esercitazioni e/o addestramento. Il pacchetto, parte del quale già presente con una cinquantina di mezzi blindati e carri armati, dovrebbe essere costituito da 1.200 veicoli totali, di cui 220 carri M1-A2 SEPv2 ABRAMS che equipaggeranno 3 battaglioni di manovra, più obici di diversi calibri e dovrebbe giungere in Europa verso la seconda metà di dicembre. Tuttavia, resta da vedere come risolvere i problemi di accoglienza di tali mezzi da parte delle nazioni in cui verranno rischierati, dato che a detta del Gen. Hodges, molti Paesi non saranno pronti ad accoglierli prima della prossima estate. E’ probabile, infatti, che la stragrande maggioranza dei mezzi verrà “parcheggiata” in Germania, nella caserma Coleman di Mannheim, o nella base di Grafenwoehr. In realtà, esisterebbe anche un secondo set di equipaggiamenti, gli Army Prepositioned Stocks, riservati alle operazioni di emergenza; tuttavia, non è ancora stata presa una decisione finale né riguardo alla loro destinazione, né sulla loro provenienza. L’intero progetto dovrebbe essere implementato nei prossimi 2 anni e consentirebbe allo US Army di poter disporre di un numero maggiore di soldati utilizzabili nell’ambito di esercitazioni e/o operazioni nell'area centro-orientale dell’Europa.


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