La notizia circa una negoziazione confermata, ma non ancora finalizzata, con la quale Varsavia si appresta a cedere a Kiev gli ultimi 14 MiG-29 ancora in servizio (11 monoposto e 3 biposto) chiuderebbe un percorso aperto nel 2023, quando la Polonia annunciò l’intenzione di donare parte dei suoi FULCRUM agli Ucraini.
In cambio, sembra che Varsavia punti ad accedere a tecnologie ucraine nel campo dei droni, dei missili e del contrasto ai velivoli senza pilota (C-UAV). Per la Polonia il passaggio è possibile perché i compiti dei MiG-29 sono ormai assorbiti da 48 F-16C/D Block 52+ (in fase di upgrade a F-16V VIPER con radar AESA APG-83 SABR), 12 FA-50GF (a breve destinati ad essere integrati da 36 FA-50PL Block 20 con radar AESA KLJ-7A), e 32 F-35A, dei quali si prevedono le prime consegne l’anno prossimo. Per Kiev, invece, i MiG-29 rappresentano ancora una risorsa preziosa e immediatamente integrabile con la flotta attuale, grazie alla piena compatibilità con piloti, manutentori e infrastrutture esistenti.
In Ucraina, il totale di questi aerei ereditati dall’URSS era stato di oltre 200, ridottosi a circa 70-80 cellule entro il 2021 per vendite, cannibalizzazioni e obsolescenza generale. Di queste, all’inizio della guerra nel 2022, soltanto fra le 37 e le 43 (a seconda che si tenga conto soltanto degli esemplari operativamente certificati o anche di quelli classificati come “recuperabili” in emergenza), erano realmente “mission-capable”. Si trattava prevalentemente di MiG-29MU1 (versione multiruolo aggiornata delle serie 9.12/9.13, con avionica migliorata e capacità aria-suolo), con un piccolo numero (fra i 4 e i 6) di MiG-29UB biposto per addestramento/operazioni secondarie.
Le prime perdite si ebbero già dai primi giorni di guerra, e, al momento, il noto sito OSINT Oryx conteggia ben 31 MiG-29 distrutti e 3 danneggiati. Fra queste perdite è possibile che siano da conteggiarsi anche le donazioni di alleati NATO già dotati di FULCRUM, eseguite nel periodo post-invasione. Si è già parlato della fornitura polacca del 2023, la quale, più nel dettaglio, riguardò 14 MiG-29, composti da una miscela di 9.12A di origine sovietica/cecoslovacca e 9.12G ex Luftwaffe già adattati a standard NATO per avionica, comunicazioni e IFF. La Slovacchia, dal canto suo, aveva quasi contemporaneamente trasferito 13 MiG-29 (prevalentemente 9.12 e UB), dei quali 10 esemplari modernizzati e 3 non aggiornati.
La vera moltiplicazione dei MiG-29, tuttavia, è avvenuta dentro l’Ucraina stessa. Negli impianti locali molte cellule ferme da anni (comprese alcune oramai assegnate a musei) sono state riportate in efficienza, con qualcuno che si è spinto a stimare un inventario teorico di circa 120-130 cellule fra attive, in riserva e in lavorazione. Più cautamente, noi riteniamo che si tratti in realtà di poco più di un paio di decine di esemplari al massimo, magari ottenuti tramite ricambistica dalla più disparata provenienza: secondo alcune voci, ad esempio, da MiG-29 moldavi acquistati anni prima dagli USA per sperimentazioni ed esercitazioni. Tali esemplari sarebbero stati aggiornati allo standard MiG-29MU1/MU2, con avionica migliorata, nuove capacità aria-suolo e integrazione di armamento occidentale, come le bombe guidate francesi HAMMER e i missili antiradar AGM-88 HARM, trasformando almeno parte di questa flotta di caccia da superiorità aerea di epoca sovietica in piattaforme multiruolo d’attacco e SEAD. Ricordiamo comunque che almeno una parte dei MiG-29 già slovacchi e polacchi impiegano armamento aria-aria occidentale, quali i missili AIM-9 SIDEWINDER (nelle varianti L/M) e si sono visti pure adattamenti per l’utilizzo di AIM-120 AMRAAM (nelle versioni B/C-5).
I 14 MiG-29 che Varsavia intende cedere sono ufficialmente a fine vita operativa per l’Aeronautica Polacca, ma per Kiev rappresentano una preziosa riserva di cellule, motori e componenti (oltreché ulteriori esemplari potenzialmente impiegabili operativamente, almeno nel breve termine) da integrare nella filiera di manutenzione e ammodernamento già esistente.
A questo punto, sarebbe da sperare che una strada simile venga presto seguita anche dalla Bulgaria, che mantiene circa 13-15 MiG-29 operativi, 12 monoposto MiG-29A/9.12A e 2-3 biposto MiG-29UB, (più o meno) aggiornati localmente a standard compatibili NATO, ma il cui ruolo sarà destinato ad essere presto sostituito dalle prime consegne (già in atto) degli 16 F-16 C/D Block 70 ordinati.
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