Nel pomeriggio di oggi si è aperto un nuovo capitolo nella guerra navale del Mar Nero: il Servizio di Sicurezza Ucraino (SBU) ha diffuso un video che documenta l'attacco con un drone subacqueo a un sottomarino russo classe KILO (o “KILO improved”, cioè la classe VARSHAVYANKA) ormeggiato nel porto di Novorossijsk, nel Mar Nero.
Dal comunicato diffuso dallo SBU si legge che l’operazione è stata condotta dalle unità della 13a Direzione Generale del Dipartimento di controspionaggio dello SBU di concerto con operatori dello Special Operations Center SOUTH, l'unità delle Forze Speciali della Marina Ucraina. Secondo la nota, il sottomarino avrebbe riportato danni significativi, risultando “di fatto messo fuori combattimento”. Al momento non sono stati forniti ulteriori dettagli sulle modalità dell’attacco o sulla sua portata effettiva, ma l'esplosione che si vede nel video sembra essere importante.
Si tratta della prima conferma di un attacco contro un’unità subacquea russa, condotto con quella che lo stesso SBU ha definito una versione subacquea del celebre USV SEA BABY: nel corso della Guerra, l’impiego di questi sistemi ha consentito di colpire 11 unità navali russe e di abbattere almeno 2 caccia Su-30 e un elicottero Mi-8, obbligando la quasi totalità della Flotta Russa del Mar Nero a spostarsi dalla base di Sebastopoli in Crimea a quella di Novorossiysk, dove, appunto, il sottomarino era ormeggiato. Questa operazione riconferma l'efficacia delle azioni di guerriglia navale da parte degli Ucraini, e la capacità di combinare il supporto d'intelligence e addestrativo occidentale - non è un segreto che gli operatori dello Special Operations Center SOUTH ricevano costante assistenza e mentoring soprattutto da parte dell'SBS britannico - con elementi "creativi" e audacia tipicamente locali. Elementi, questi ultimi, che anche noi Italiani ben conosciamo...
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