Prendendo atto della rinuncia della NATO all’acquisizione di 6 velivoli Boeing E-7A WEDGETAIL Airborne Early Warning and Control (AEW&C) come sostituti dell’anziana flotta di E-3 SENTRY, il CEO di Saab, Micael Johansson, ha lasciato intendere che il velivolo GLOBALEYE dell’azienda svedese potrebbe essere selezionato come alternativa. "Per quanto ne so, credo che lo SHAPE abbia ora esaminato questa opzione e abbia concluso che questa capacità possa colmare il gap", ha dichiarato durante l’ultima Conferenza sulla Sicurezza di Monaco.

Non è mai stato confermato ufficialmente, ma la NATO avrebbe abbandonato i piani relativi al WEDGETAIL a seguito del ritiro degli Stati Uniti dal programma nel 2025. La decisione statunitense ha infatti privato l’acquisizione del fondamentale supporto finanziario e strategico, in un contesto già segnato da costi in aumento, ritardi e preoccupazioni legate alla sopravvivenza della piattaforma. La potenziale nuova opzione per la NATO arriva a distanza di 2 anni da quando l’Alleanza aveva respinto un’offerta GLOBALEYE, annunciando e giustificando invece la selezione dell’E-7 per il programma iniziale Allied Future Surveillance and Control (iAFSC).

Basato sulla famiglia di aeromobili Global 6000/6500 di Bombardier, il GLOBALEYE è una piattaforma AEW&C che combina sensori attivi e passivi di ultima generazione. Secondo l’azienda, operando a più di 10.000 m, il velivolo svedese è in grado di rilevare minacce a bassa quota (60 m) a distanze superiori a 458 km (247 miglia nautiche).

Il GLOBALEYE è già in servizio negli Emirati Arabi Uniti e in Svezia, mentre la Direction Générale de l’Armement (DGA) francese ha già firmato una dichiarazione congiunta di intenti relativa alla vendita del velivolo alla Francia. Anche Regno Unito e Canada hanno mostrato interesse per la piattaforma Saab.

Secondo Johansson, il GLOBALEYE potrebbe soddisfare l’obiettivo operativo pianificato dalla NATO per il 2031 "o anche prima".

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