Tramite la sua società controllata Avio USA, l’azienda italiana Avio (con sede a Colleferro) costruirà un nuovo stabilimento per la produzione di motori a propellente solido in Virginia, negli Stati Uniti, destinati (principalmente) al mercato della Difesa statunitense.

Il nuovo progetto si inserisce nel quadro degli accordi firmati lo scorso novembre dall’azienda con Lockheed Martin e Raytheon (parte del gruppo RTX) che avevano segnato, appunto, un passo decisivo rispetto alla realizzazione dell’impianto. Nello specifico, lo ricordiamo, con Lockheed Martin, Avio ha sottoscritto un documento che garantirà all’azienda statunitense un accesso preferenziale a parte della capacità produttiva del nuovo impianto (le parti dovrebbero siglare, nel prossimo futuro, un Accordo di Cooperazione Strategica con l’obiettivo di garantire una fornitura stabile ed efficiente di sistemi propulsivi ad alte prestazioni).

L’accordo con Raytheon, invece, prevede il supporto nello sviluppo dell’impianto e la definizione di modalità di collaborazione per la produzione di motori a propellente solido destinati a Raytheon (e, potenzialmente, ad altri clienti). Anche in questo caso, Raytheon avrà diritto di accesso preferenziale a una parte della capacità produttiva: a questo proposito, ricordiamo che le 2 parti avevano sottoscritto, nel luglio del 2024, un accordo relativo allo sviluppo delle attività di ingegneria preliminari per il motore a propellente solido a doppia spinta (Dual Thrust Motor) Mk-104, destinato alla linea missilistica Standard Missile (di produzione dalla stessa Raytheon). Presumiamo dunque che il nuovo sito in Virginia coinvolga in qualche modo queste attività.

Il progetto, per cui saranno investiti circa 500 milioni di dollari, prevede l’avvio dei lavori nel corso del 2026 e il completamento entro il 2028. Il nuovo stabilimento, da circa 80.000 m2, sarà un’infrastruttura altamente avanzata dal punto di vista tecnologico, in grado di gestire internamente tutte le principali fasi di produzione, dalla formulazione del propellente all’assemblaggio dei motori, per offrire ai clienti americani un fornitore in grado di coprire autonomamente una buona parte della catena del valore.

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