RIVISTA ITALIANA DIFESA
Il Premier potrà usare le forze speciali 23/07/2015 | Pietro Batacchi

Le Commissioni Esteri e Difesa del Senato hanno approvato un importante emendamento, proposto dal Senatore del PD Nicola Latorre, Presidente della Commissione Difesa del Senato, al Disegno Legge Quadro sulle Missioni Internazionali che conferisce al Presidente del Consiglio il potere di emanare " sentito il COPASIR, disposizioni per l’adozione di misure di intelligence di contrasto, anche in situazioni di crisi o di emergenza all’estero che coinvolgano aspetti di sicurezza nazionale o per la protezione di cittadini italiani all’estero, con la cooperazione altresì di assetti della Difesa". Di fatto questo emendamento dà al Presidente del Consiglio il potere di autorizzare l'impiego di forze speciali in casi di crisi o di emergenza, quindi casi che coinvolgano il rapimento di cittadini italiani o casi di minaccia di attentati ad obbiettivi italiani ecc., in operazioni congiunte con il personale dei nostriservizi segreti. Si tratta di un provvedimento quanto mai necessario che permette, in determinate situazioni di rischio, di affiancare le forze speciali al personale dei nostriservizisegreti in operazioni di intelligence e, dunque, di incrementare notevolmente la loro efficacia. Le forze speciali, difatti, hanno risorse operative ed organizzative che i Servizi non hanno e che potrebbero tornare molto utili in contesti ad alto rischio sia per fornire copertura e sicurezza sia per garantire un incisivo intervento qualora la situazione degenerasse. Si stabiliscono così i presupposti peril rafforzamento di una cooperazione, che già oggi è estesamente praticata nei teatri operativi, senza contare che buona parte degli operativi dell'AISE sono ex membri delle forze speciali, che garantirebbe l'impiego di uno strumento leggero, rapido ed incisivo, ad immediata disposizione del vertice politico dello Stato, in quelle situazione di crisi-emergenza che già molte volte si sono verificate negli ultimi anni: rapimenti, ostaggi, attentati o minaccia di attentati ai danni di obbiettivi e cittadini italiani. Peraltro, il provvedimento contribuisce anche a sgomberare il campo dai dubbi e dalle incertezzesu chi in alcune gravi circostanze debba prendere certe decisioni, ovvero il Presidente del Consiglio, lo si afferma finalmente a chiare lettere, evitando il ripetersi di situazioni come quella del sequestro del rimorchiatore BUCCANEER nel 2009 in Somalia quando un robusto contingente di forze speciali italiane fu tenuto a bordo di nave SAN GIORGIO per settimane senza che nessuno si prendesse la responsabilità di autorizzarne un intervento di liberazione minuziosamente pianificato e già predisposto. Allo stesso tempo si darebbe al Paese un'alternativa al binomio trattativa/pagamento del riscatto tradizionalmente utilizzato dall'Italia nei casi di crisi di ostaggi.

 

 


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