“Il non paper del Ministro Crosetto ha delineato con molta chiarezza la rilevanza delle minacce ibride che si combattono quotidianamente in ogni dominio e in cui il cyber rappresenta un moltiplicatore degli effetti. Il documento richiama la necessità per assicurare maggiore sicurezza al nostro Paese anche attraverso lo sviluppo di tecnologie CEMA, Cyber Electromagnetic activities.
In questo contesto, un’azienda come la nostra, con 70 anni di storia nella difesa elettronica attraverso lo spettro elettromagnetico e con tecnologia sovrana proprietaria, con un asset strategico nel cyber e che sta lavorando anche sul CEMA, si sente direttamente chiamata in causa.
Operando sullo spettro elettromagnetico, siamo coloro che possono permettere alle Forze Armata un approccio multidominio: non possiamo più pensare di proteggere un aereo, una nave o un veicolo in isolamento. Dobbiamo proteggere l'intera catena di comando e controllo, dai satelliti in orbita alle landing stations dei cavi sottomarini, dai data center alle console operative.
È questa capacità di azione che ci permette di avere la superiorità informativa per avere la consapevolezza dello scenario ma anche per fare attività predittiva. In un ambiente net-centrico moderno, chi decide per primo vince. Se impiego 24 ore per capire che sono sotto attacco e altre 12 per decidere come rispondere, ho già perso. I nostri sistemi comprimono questo ciclo a minuti, in alcuni casi secondi, fornendo ai decisori non solo informazioni ma raccomandazioni d'azione basate su scenari pre-calcolati”




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