RIVISTA ITALIANA DIFESA
Prove di interoperabilità: F-35B dei Marines sulla portaerei giapponese KAGA 28/11/2025 | Michele Cosentino

Lo scorso mese di ottobre, un reparto formato da 4 velivoli multiruolo F-35B LIGHTNING II del Corpo dei Marines e un CVM-22B OSPREY dell’US Navy sono stati rischierati a bordo della portaerei (così recentemente riclassificata) giapponese KAGA per condurre una prima campagna di prove per testare più approfonditamente l’interoperabilità fra i velivoli e l’unità navale.

È infatti la prima volta che così tanti velivoli operano a bordo delle unità tuttoponte nipponiche, con la KAGA che non molto tempo fa ha ultimato un primo ciclo di interventi strutturali e sistemistici per operare con gli F-35B. I velivoli dei Marines appartengono al Marine Fighter Attack Squadron (VMFA) 242, inquadrato nel Marine Aircraft Group 12 del 1st Marine Aircraft Wing, di stanza nella Marine Corps Air Station (MCAS) di Iwakuni, sull’isola di Okinawa.

L’evento ha visto anche il debutto di un OSPREY in appontaggio e decollo sulla e dalla KAGA, con il personale dell’unità d’assalto anfibio LHA TRIPOLI dell’US Navy che ha supportato l’equipaggio della portaerei nipponica. Le prove di interoperabilità si sono svolte nell’ambito dell’edizione 2025 della ANNUALEX, esercitazione bilaterale biennale fra Stati Uniti e Giappone, svoltasi in questo caso dal 20 al 31 ottobre.

Sebbene concettualmente ideata in ambito bilaterale, l’ANNUALEX 2025 ha posto sì l’enfasi sul rafforzamento dell’alleanza fra Tokyo e Washington, ma in un contesto multilaterale in cui sono state coinvolte unità navali e personale delle Marine di Australia, Canada e Francia, nonché delle Aeronautiche Australiana, Neozelandese e Canadese, in eventi tattici in tema di comunicazioni, manovre, rifornimento in mare, contrasto alle unità subacquee e difesa contro minacce aeree. Da parte sua, la Marina Giapponese ha partecipato all’ANNUALEX 2025 con 20 unità navali (inclusa la KAGA) e altrettanti aeromobili tra imbarcati e basati a terra. Sul versante statunitense, oltre agli aeromobili citati in apertura, vi erano l’incrociatore lanciamissili ROBERT SMALLS (classe TICONDEROGA), il cacciatorpediniere lanciamissili SHOUP (classe A. BURKE), le unità per il rifornimento di carichi solidiAMELIA EARHARTe WALLY SCHIRRA (classe LEWIS AND CLARK), il rifornitore per combustibili TIPPECANOE, un paio di sottomarini d’attacco a propulsione nucleare e un velivolo da pattugliamento marittimo antisommergibili P-8 POSEIDON.

La portaerei KAGA non è nuova alle operazioni con gli F-35B, ma in precedenza esse erano state limitate alla partecipazione di uno o 2 velivoli: a novembre 2024 con un velivolo del VMFA 242 e più recentemente, ad agosto 2025 con un paio di F-35B della Royal Navy imbarcati sulla portaerei PRINCE OF WALES nel corso del suo rischieramento nel teatro Indo-Pacifico. In pratica, quest’approccio fa capire che dopo le prime esperienze, la Marina Giapponese sta portando avanti un programma di progressivo apprendimento tecnico-operativo con un numero sempre crescente di F-35B imbarcati.

La decisione di Tokyo di dotarsi di una capacità aerotattica imbarcata risale al 2018, in risposta alla crescente attività dell’aeronautica - soprattutto bombardieri - della Repubblica Popolare Cinese nelle aree marittime del Pacifico occidentale. Come già riportato a suo tempo da RID, è stato così avviato il programma di ammodernamento di KAGA e IZUMO, articolato su più fasi e sinteticamente strutturato sulla modifica strutturale di hangar e ponte di volo e sull’adattamento dei sistemi imbarcati per consentire operazioni degli F-35B nel frattempo in corso d’acquisizione da parte dell’Aeronautica Giapponese e di prevista dislocazione proprio a Okinawa.

La tempistica prevede che sulla portaerei KAGA il programma sia completato entro marzo 2029, mentre sull’IZUMO i tempi saranno accorciati di un anno grazie a quanto già appreso con gli interventi sulla prima portaerei. Aspetti tecnico-operativi a parte, l’accelerazione verso capacità aerotattiche imbarcate da parte della Marina Giapponese e altre iniziative nel settore del procurement militare nipponico indicano chiaramente un deciso rafforzamento della postura strategica di Tokyo nel teatro Indo-Pacifico, nonché concreti passi avanti in una sempre più profonda integrazione operativa e logistica con le forze militari statunitensi schierate o di prossimo schieramento in quel teatro, dalle Hawaii a Guam, dalle Filippine alle Corea del Sud.

 

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