RIVISTA ITALIANA DIFESA
Droni: l’EI guarda al futuro. Scelte fatte e scelte da fare 25/11/2025 | Pietro Batacchi

Gli aeromobili a pilotaggio remoto (APR), comunemente indicati come “droni”, sono diventati i protagonisti indiscussi della guerra moderna. Ogni giorno vediamo decine e decine di video sull’impiego dei droni, in una variabilità enorme di situazioni e modalità, che arrivano dai campi di battaglia, siano essi l'Ucraina, il Sudan, piuttosto che il Medioriente e così via.

Quello che si sta delineando, dunque, è un vero e proprio processo di “dronizzazione” delle Forze Armate mondiali, che interessa tutti i servizi, le armi e le specialità. Questo vale, ovviamente, anche per il nostro Esercito, che sta compiendo una serie di scelte che vanno, appunto, in tale direzione. L’EI vuole trasformarsi profondamente e ha in proposito elaborato un piano di dimensionamento che guarda all'acquisizione di diversi sistemi e che comprende una sperimentazione che dovrà poi andare a consolidare risultati e aspettative.

Droni leggeri a lungo raggio

Nel campo dei droni che l’EI considera “leggeri” a “lungo raggio”, e che noi possiamo inserire nella categoria dei droni sub-tattici, la strategia è ben definita e le scelte sono già state fatte. Se, difatti, l’obiettivo di fondo è stato quello di rimpiazzare lo SHADOW-200, diciamo che l’aspettativa più generale e la direzione finale è stata quella di allargare complessivamente le capacità esprimibili dallo stesso SHADOW. Più in dettaglio stiamo parlando in questo caso di una fascia di droni con peso compreso tra i 20 kg e i 150 kg; droni, dunque, che, stanti le normative vigenti, devono essere condotti da personale in possesso del brevetto di pilota – ovvero da piloti dell’AVES, in particolare del 28º Gruppo squadroni TUCANO del 1º Reggimento ANTARES – al netto del “delta” di training per essere abilitato come pilota di droni.

Dicevamo, appunto, che le scelte sono già state fatte. La prima, in ordine temporale, ha riguardato l'acquisizione del RAPIER-X 25 di SkyEye Systems come gap filler, per sopperire in breve tempo alla dismissione dello SHADOW. Più di recente, invece, è stata la volta dell'acquisizione del JUMP-20 dell’americana AeroVironment. In entrambi i casi si tratta di sistemi impiegati in funzione ISR (Intelligence, Surveillance, Reconnaissance) e/o di supporto al Targeting, operati da piloti dell’AVES con l’ausilio di analisti del 41º Reggimento IMINT CORDENONS e/o del 3º Reggimento Targeting BONDONE, in funzione della missione assegnata. Per ciò che concerne il RAPIER-X 25, sono stati acquistati, e già consegnati, 2 sistemi: un sistema comprende una stazione di controllo a terra (Ground Control Station - GCS) e 3 velivoli.

Dotato di un sistema di lancio pneumatico, il RAPIER-X 25 è accreditato di un’autonomia di circa 8-12 ore (a seconda del payload) ed è propulso dal motore CORVID-29 dell'australiana Currawong Engineering. Si tratta di un piccolo motore ad elica monocilindrico - 3,17 kg (inclusi generatore, scarico silenziato, supporto antivibrante, EFI, alimentatore e cablaggi) - a 2 tempi da 29 CC con sistema di iniezione elettronica (EFI), che offre un'elevata densità di potenza e richiede una manutenzione minima.

L’articolo completo è pubblicato su RID 12/25, disponibile online e in edicola.

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