RIVISTA ITALIANA DIFESA
Il Piano Trump per l’Ucraina e il decoupling sino-americano 21/11/2025 | Pietro Batacchi

Il Piano Trump per l'Ucraina sta suscitando una vasta eco di reazioni nel mondo occidentale, dove sono in molti a ritenerlo una capitolazione di Kiev. Ora, al di là dei singoli punti di principio/concetto, che dovranno poi essere negoziati tecnicamente – a cominciare dalla garanzie politiche-militari “sostitutive” per Kiev e del fatto che evidentemente l’Ucraina non può accettarne alcune parti: non ultima, l’iscrizione nella propria Costituzione del non ingresso nella NATO – il Piano Trump ci dice soprattutto 2 cose. Entrambe legate ad una strategia che la Casa Bianca sta seguendo con grande coerenza.

La prima, l’Europa è fuori: non per colpa del cattivone di Trump, ma perchè non ha nulla di strategico da mettere sul piatto della bilancia: divisa al proprio interno, priva di materie prime e nana militarmente, culturalmente non attrezzata per affrontare l’epoca di iper-competizione attuale, e strategicamente dipendente da Washington, dal digitale, al gas, passando per le armi. Zelensky lo sa e per questo invece di dire un sonore no al Piano, ha abbozzato e ha detto parliamone. Peraltro, Zelensky in questo momento è debole ed è impegnato a Kiev in una battaglia politica interna, di cui lo scandalo corruzione è solo la punta dell’iceberg, che gli Americani sono abilissimi a manipolare...sapendo benissimo come farlo...

La seconda, nella logica del de-coupling americano rispetto alla Cina, la Russia torna utile come partner strategico: ha materie prime, anche potenziali, rilevanti, e quella profondità strategica che, agli occhi di Washington, va tolta alla Cina. Da qui, il “recupero” dei rapporti con Mosca tratteggiato nel Piano.

Gli USA (in Europa non ce ne accorgiamo perchè siamo assorti in altri pensieri) si stanno attrezzando per l’escalation nel confronto con Pechino, e lo stanno facendo molto velocemente. Vogliono chiudere il prima possibile la partita ucraina – sui modi, alla fine una quadra si troverà, secondo Washington – ridurre progressivamente il proprio impegno in Europa (già in essere con Biden prima dell’invasione russa) e creare un’architettura di sicurezza economica e geo-strategica, che non li veda più dipendere da Pechino. Dentro questa architettura ci sono Terre Rare e Materie Prime Critiche, e chip. L’Ucraina è solo un tassello, di un disegno più grande. E l’Europa un semplice compratore, che fa rima con spettatore. 

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