RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina e Francia firmano una LoI per la fornitura di RAFALE e SAMP/T NG a Kiev 17/11/2025 | Marco Giulio Barone

Ucraina e Francia hanno appena concluso un importante accordo di difesa decennale, siglato lunedì 17 novembre 2025, con il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il Presidente francese Emmanuel Macron che hanno firmato presso la Base Aerea di Villacoublay una Lettera d’Intenti (LoI) per l’acquisizione fino a 100 caccia multiruolo Dassault RAFALE e di sistemi di difesa aerea SAMP/T NG di MBDA. L’intesa, definita da Zelensky come “storica”, rappresenta uno dei maggiori programmi europei di acquisizione di velivoli da combattimento e segna un chiaro orientamento strategico verso la costruzione dell’architettura militare dell’Ucraina post-conflitto, più che un rafforzamento immediato delle capacità sul campo di battaglia.

L’accordo comprende un pacchetto articolato basato su 100 RAFALE, con relativi armamenti, batterie di difesa aerea di nuova generazione SAMP/T NG, sistemi radar e varie piattaforme a pilotaggio remoto. Secondo l’Eliseo, il framework si estende su un arco di circa 10 anni e mira a “mettere l’eccellenza dell’industria degli armamenti francese al servizio della difesa ucraina”. Prima della firma, Zelensky ha avuto modo di valutare il RAFALE - nonchè la sua suite d’armamento - il SAMP/T NG e diversi droni durante una dimostrazione "a terra" dei sistemi.

Il RAFALE, sviluppato da Dassault Aviation e spinto da motori Safran M88, con radar AESA Thales RBE2 e sistemi di guerra elettronica SPECTRA, è considerato uno dei più avanzati caccia di 4a generazione avanzata (4+ o 4,5). Se completata, l’intesa trasformerebbe l’Ucraina in uno dei principali operatori esteri del velivolo francese, insieme a India, Egitto, Grecia, Indonesia ed Emirati Arabi Uniti. Il SAMP/T NG, sviluppato da Eurosam (joint venture fra Thales e le divisioni francese e italiana di MBDA), è previsto in consegna alla Francia dal 2027 e offre capacità d’intercettazione significativamente superiori contro missili balistici e ipersonici rispetto alla versione SAMP/T già dispiegata in Ucraina.

L’accordo rientra nella strategia ucraina a 3 pilastri per ottenere una flotta di circa 250 velivoli occidentali, con il RAFALE destinato a integrarsi con le consegne di F-16 e con i caccia GRIPEN E/F svedesi previsti da una separata LoI dell’ottobre 2025 (100–150 velivoli). Zelensky ha confermato di condurre “3 conversazioni parallele sui velivoli – con Svezia, Francia e Stati Uniti”.

Il problema del finanziamento

Pur fissando un obiettivo strategico, la Lettera d’Intenti non chiarisce aspetti finanziari, tempistiche di consegna o modalità di cooperazione industriale. Un’assenza che riflette la sfida centrale: l’Ucraina non dispone attualmente della capacità di bilancio per finanziare un programma da miliardi di euro. La radio francese RTL ha sottolineato che “l’Ucraina non ha fondi per spendere miliardi in nuovi caccia”, mentre la stessa Francia affronta deficit e debito pubblico in crescita.

Ogni RAFALE ha un costo minimo di 80–100 milioni di euro, che può raggiungere i 200 milioni includendo pacchetti di supporto; il valore complessivo del programma varierebbe quindi tra 8 e 20 miliardi, molto oltre le possibilità immediate dell’Ucraina.

Il modello di finanziamento potrebbe riflettere quello discusso con la Svezia per i GRIPEN, basato su meccanismi "misti": fondi nazionali ucraini, aiuti militari, crediti all’esportazione e possibile uso di asset russi congelati. Un’altra opzione è rappresentata dal meccanismo PURL (Priority Ukraine Requirements List) della NATO, istituito nel luglio 2025, che consente agli Stati membri europei di acquistare armamenti da produttori alleati per trasferirli a Kiev o ricostituire le proprie scorte donate.

Secondo Le Figaro, 10–20 RAFALE potrebbero rientrare nel PURL, con l’UE che userebbe asset russi congelati come garanzia. Tuttavia, la Francia non aveva partecipato alle precedenti iniziative PURL orientate ai sistemi statunitensi PATRIOT, richiamando l’impegno di Macron a rafforzare l’autonomia strategica europea investendo nell’industria continentale. Qualsiasi ricorso al PURL per il RAFALE costituirebbe quindi una significativa inversione di linea o richiederebbe strumenti europei alternativi.

Quanto agli asset russi, l’UE stima che in Europa siano presenti fino a 200 miliardi di euro, mentre il fabbisogno difensivo attuale dell’Ucraina ammonterebbe a 137 miliardi. Tuttavia non è stato raggiunto alcun accordo sull’uso di tali fondi, e un nuovo round negoziale a Bruxelles è previsto per metà dicembre.

Tempistiche di consegna: dal 2029 in poi

La Francia ha escluso categoricamente la cessione di RAFALE usati. L’ex ministro delle Forze Armate, ora Primo Ministro, Sébastien Lecornu ha ribadito il no, citando esigenze operative e il numero limitato di velivoli disponibili. La flotta RAFALE francese conta 225 velivoli, con una proposta di bilancio 2026 che punta a salire a 286 attraverso un ordine aggiuntivo di 61 velivoli per un valore di 5-6 miliardi.

Le consegne all’Ucraina, sottolineano più fonti, non inizieranno prima del 2029. RTL ha ricordato che “servono circa 3 anni tra ordine e consegna”, portando i primi arrivi al 2029-2030. Le tempistiche sono influenzate dall’attuale backlog Dassault di 220–233 RAFALE, con una produzione di circa 2 velivoli/mese, che salirà a 3 nel 2027 e 4 tra 2028 e 2029.

Il CEO di Dassault, Éric Trappier, ha confermato l’obiettivo di “3 velivoli al mese il prossimo anno e 4 dal 2028–2029”, con studi in corso per arrivare a 5 al mese. Anche a 4/mese, però, lo smaltimento del backlog richiederà anni, e qualsiasi ordine ucraino si inserirà in una pianificazione che si estende nei primi anni 2030.

Questo conferma la natura strategica dell’accordo: costruire la futura Aeronautica Ucraina post-guerra, non rafforzare le forze al fronte nel breve periodo. Nel 2029, un eventuale accordo di pace potrebbe aver nel frattempo, infatti, ridisegnato l’ambiente di sicurezza dell’Ucraina. Il RAFALE diventa quindi uno strumento per consolidare una forza aerea interoperabile con la NATO in grado di dissuadere future aggressioni russe.

Parallelamente, il fabbisogno ucraino di 250 caccia moderni risponde a una pianificazione NATO-standard per uno Stato della sua dimensione ed esposizione strategica. L’integrazione di RAFALE, GRIPEN E e F-16 garantirebbe una flotta ad alta capacità paragonabile a quelle dell’Europa occidentale.

Il SAMP/T NG, con consegne dal 2027, supporta la medesima logica deterrente: con capacità fino a 150 km di raggio, oltre 25 km di quota, e ingaggi contro missili balistici e ipersonici, costituirà una delle architravi della difesa aerea ucraina, insieme a PATRIOT e IRIS-T.

Impatto sull’industria della difesa francese

L’accordo RAFALE garantisce benefici rilevanti all’industria della difesa francese. Dassault Aviation e i principali partner Thales, Safran e MBDA sostengono oltre 200.000 posti di lavoro diretti e indiretti. L’ordine ucraino, una volta convertito in contratto, estenderebbe la linea di produzione di Mérignac fino alla metà degli anni 2030, colmando il gap industriale prima dell’entrata in servizio del Future Combat Air System (FCAS) negli anni 2040.

Il settore aerospaziale francese contribuisce 70,2 miliardi di euro al PIL nazionale ed è la principale voce attiva della bilancia commerciale del Paese. Contratti pluriennali garantiscono continuità occupazionale, mantenimento delle competenze e risorse per la ricerca e sviluppo dei sistemi di nuova generazione.

L’intesa consolida anche la posizione della Francia come esportatore di riferimento e partner strategico europeo. Ancorando la futura capacità aerea ucraina a piattaforme francesi, Parigi assicura partnership industriali, programmi di addestramento e contratti di manutenzione che si estenderanno per decenni. Il tutto si inserisce nel solco dell’accordo bilaterale di sicurezza firmato con Kiev nel febbraio 2024, che prevedeva 3 miliardi l’anno di assistenza militare.

Sul piano tecnologico, il RAFALE otterrebbe inoltre un banco di prova operativo in un teatro europeo ad alta intensità, rafforzandone le prospettive di esportazione verso altri Paesi del Continente.

La componente SAMP/T NG rafforza la posizione competitiva di MBDA ed Eurosam rispetto al sistema statunitense PATRIOT. La selezione del SAMP/T da parte della Danimarca nel settembre 2025 – primo cliente UE oltre Francia e Italia – ha già segnato un punto a favore della soluzione europea.

Restano tuttavia sfide. Dassault deve far fronte a problematiche di supply chain, in particolare sulla disponibilità di componenti strutturali e motori, che hanno rallentato i precedenti incrementi produttivi. L’azienda ha aperto nuovi stabilimenti a Cergy e avviato joint venture (tra cui partnership produttive in India), ma l’inserimento dell’Ucraina nei programmi esistenti richiederà un’attenta gestione industriale per non penalizzare gli impegni verso Francia, India, Indonesia e altri clienti.

Comunque, in definitiva, l’intesa sancisce l’impegno occidentale a integrare stabilmente l’Ucraina nell’architettura di sicurezza europea, assicurando che qualsiasi futura minaccia russa trovi un Paese dotato di capacità tecnologicamente avanzate, equipaggiamenti moderni e pienamente integrato con le strutture di comando della NATO.

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