Nei giorni scorsi, la Royal New Zealand Navy (RNZN) ha espresso interesse per le fregate giapponesi MOGAMI, nella versione potenziata NEW-FFM, ordinata in 12 esemplari dalla Marina Giapponese, e poi selezionata il 5 agosto dalla Marina Australiana, per sostituire le 8 fregate classe ANZAC.
Queste ultime sono state realizzate tra 1993 e 2006 in 10 esemplari, poiché 2 erano destinate appunto alla RNZN, dove sono entrate in servizio nel 1997-1999 coi nomi di TE KAHA e TE MANA. La Marina Neozelandese, che dal Trattato ANZUS del 1951 opera in stretta collaborazione, anche tecnico-logistica, con la RAN, non poteva permettersi le grandi e complesse fregate Type-26 (classe HUNTER) inizialmente destinate all’Australia in 9 esemplari.
Dopo la modifica del programma, ridotto a 6, la RAN ha annunciato la volontà di dotarsi di un numero maggiore di navi scorta, acquisendo 11 fregate medie, più economiche, con la scelta poi caduta sulla nuova versione delle fregate giapponesi MOGAMI. Navi di taglia considerata più adatta anche dalla RNZN, che adottandole proseguirebbe la collaborazione operativa e logistica per decenni intrapresa con le fregate australiane, prima tipo LEANDER e poi classe ANZAC, nome che peraltro ricordano i contingenti comuni schierati dalle 2 ex colonie britanniche durante i Conflitti mondiali e in Vietnam.
La versione NEW-FFM del modello nipponico MOGAMI presenta comunque caratteristiche avanzate, che ne fanno una nave di prima linea, sebbene di gestione meno complessa delle Type-26. Rispetto alla MOGAMI originaria, la versione “improved” risulta di 10 m più lunga, con dislocamento salito a 6.200 t, autonomia di 17.000 km e velocità superiore ai 30 nodi garantiti da un innovativo apparato CODAG, sensoristica più avanzata e moduli VLS per 32 missili, contro i 16 del modello precedente, e maggiori capacità di operare con droni.
La prima fregata destinata all’Australia sarà completata nel 2029, e operativa dal 2030: 3 esemplari saranno realizzati in Giappone, e gli altri su licenza nei cantieri australiani, che potrebbero essere chiamati a contribuire anche all’eventuale lotto neozelandese. Circa i numeri, anche la RNZN potrebbe decidere, al pari della Marina Australiana, di sostituire le 2 ANZAC con un numero maggiore di unità.
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