RIVISTA ITALIANA DIFESA
HYDIS: il Regno Unito entra come osservatore, mentre vengono selezionati 2 design per la prossima fase 07/11/2025 | Gabriele Molinelli

Ottobre 2025 si chiude con 2 importanti sviluppi nell’ambito del programma europeo Hypersonic Defence Interceptor System (HYDIS) per un futuro intercettore anti-ipersonico. Avviato da Francia, Italia, Germania e Olanda, il programma ha visto l’ingresso del Regno Unito, anche se per ora solo in qualità di osservatore.

Poco dopo è stata annunciata la conclusione della fase così detta “Solution Space Review”, durata 10 mesi e seguita da una Review durata circa 2 mesi, nel quale i vari design preliminari sono stati valutati attraverso l’uso di modelli e simulazioni.

Alla fine del processo sono stati selezionati 2 design, su cui si concentrerà la prossima fase di studi e sviluppo.

OCCAR non ha rilasciato dettagli sulla natura dei 2 design e sulle decisioni raggiunte nella Review, ma comunica che si è guardato nello specifico alla strategia d’intercettazione: colpire durante la fase di “planata” (in-glide) di un’arma ipersonica manovrante, o nella fase terminale della sua picchiata verso il bersaglio (in-dive).

La decisione su questi 2 approcci inesorabilmente impatta tutti gli altri aspetti considerati nelle simulazioni: soluzioni propulsive per l’intercettore; separazione dei suoi vari stadi, manovrabilità in fase terminale e design del Kill Vehicle.

La Review ha usato modelli cinematici avanzati per migliorare le capacità di previsione delle rotte, con miglioramenti alle traiettorie d’intercettazione in entrambe le fasi di volo della minaccia.

Attenzione particolare è stata posta sul problema di come tracciare e “agganciare” con successo minacce ipersoniche. La grande velocità, e quindi le tempistiche molto ridotte disponibili per intervenire fra la scoperta della minaccia e il suo impatto sul bersaglio, determinano il bisogno di avanzati datalink e l’uso di sensori esterni a corredo di quelli organici all’intercettore. In particolare si considera l’uso di sensori space based, o di radar posizionati più a ridosso dei punti di lancio delle armi nemiche.

Il programma HYDIS è guidato da MBDA, in particolare da MBDA France come Prime Contractor, supportata da MBDA Italia e MBDA Germania. Sono coinvolte anche le francesi Roxel, Ariane Group SAR, LYNRED e ONERA; le tedesche TDW, DLR, OHB Systems AG e Bayern Chemie; Avio e C.I.R.A per l’Italia, e Fokker Aerostructure B.V e Thales per l’Olanda.

La prossima fase del programma dovrebbe consolidare il profilo di missione e i requisiti che ne discendono, così da portare alla Revisione Finale di Concetto nel corso del 2026, con la (possibile, non certa) selezione di un design finale da maturare.

HYDIS è uno di 2 programmi per intercettori anti-ipersonici avviati in ambito europeo, co-finanziati dall’Unione Europea tramite l’EDF e gestiti via OCCAR: il programma “concorrente” è HYDEF, a guida tecnica tedesca (Diehl Defence) con la spagnola SMS come coordinatrice programmatica. HYDEF è sostenuto da Germania, Spagna, Belgio, Polonia e Norvegia. A livello industriale vede coinvolte SONACA dal belgio, Diehl Defence per la Germania, NAMMO per la Norvegia, ILOT e ITWL (Polonia), e SMS, EM&E, GMV, Instalaza, INTA, Navantia e Sener (Spagna).

Come si vede, almeno per il momento, la Germania si è prudentemente posizionata in entrambi i campi. Per il Regno Unito, dove il principale player tecnico sarebbe ovviamente MBDA UK, ha senso guardare primariamente ad HYDIS.

A livello teorico (siamo dopotutto nella prima fase concettuale per entrambi i programmi), HYDIS è un sistema missilistico legato principalmente ai lanciatori Sylver, mentre HYDEF guarda presumibilmente di default al Mk-41, essendo questo usato da tutti i Paesi partecipanti.

Il Regno Unito si avvia alla standardizzazione della Royal Navy sul Mk-41 nel prossimo futuro, ma come già fatto per il Future Cruise and Anti-Ship Weapon eventualmente si assicurerà che l’intercettore possa essere compatibile con il lanciatore di origine statunitense.

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