La startup californiana Castellion ha annunciato di essere stata messa sotto contratto sia da US Army che US Navy per integrare il suo missile ipersonico “economico” BLACKBEARD su “piattaforme” non rivelate. I contratti prevedono un pieno processo d’integrazione su piattaforme operative, che culminerà in prove a fuoco reale.
Si tratta di un successo di per sé notevolissimo per una startup nata nel 2022 e partita direttamente con un missile ipersonico che, nelle parole dell’US Army, rappresenta una soluzione che offre “circa l’80% delle prestazioni del futuro Precision Strike Missile (PrSM) Increment 4” ma con un costo di acquisizione “significativamente” più basso.
Al momento sappiamo poco del BLACKBEARD medesimo: è un’arma guidata e dotata di seeker, sulla cui natura non abbiamo però indicazioni certe. Non è certo nemmeno se BLACKBEARD sia un “vero” ipersonico, quindi planante/manovrante o un’arma a profilo puramente balistico.
Per il PrSM Increment 4 l’obiettivo dichiarato è un’arma near air-breathing, con motore RamJet avanzato, con gittata superiore ai 1.000 km e manovrabilità migliorata. Come detto, l’US Army vede il BLACKBEARD come “soluzione all’80%” se comparata a quanto richiesto al PrSM Increment 4: questo ci dà quantomeno un’indicazione di massima.
Nei piani dell’US Army sappiamo che il BLACKBEARD è destinato a diventare parte della “MLRS family of munitions” (MFOM) ed essere quindi integrato su HIMARS (e, dobbiamo dedurre, anche su M-270 nonostante non venga direttamente nominato) e sul nuovo Common Autononomous Multi-Domain Launcher (CAML) il cui sviluppo è finanziato nel budget FY 2026 dell’Esercito. Il CAML, di cui abbiamo dato più compiutamente notizia in passato in un articolo specifico, è una nuova famiglia di veicoli lanciatori (Medium e Heavy) senza equipaggio, automatizzati. Sul CAML-H (Heavy) potranno essere impiegati missili TOMAHAWK e anche intercettori Patriot PAC-3, andando a rimpiazzare anche l’attuale lanciatore in container delle batterie TYPHON a Medio Raggio. Sul CAML-M (Medium) si guarda a integrare la famiglia GMRLS, PrSM, BLACKBEARD e missili antiaerei dall’AIM-9X in su.
Il budget FY 2026 dell’US Army prevede un lancio dimostrativo di BLACKBEARD “ground launch” da un pod GMLRS. Il primo lancio di prova dovrebbe rapidamente condurre, nei piani già entro la fine dell’anno finanziario 2026, alla consegna di una decina di missili e al lancio da HIMARS come “Minimal Viable Capability”, con la consegna del prodotto “maturo” a partire dal 2028.
Castellion ha, giusto ad inizio ottobre, diffuso foto di 2 lanci di sviluppo (in foto).
Mentre l’US Army parla specificamente di variante Ground Launched e ci dà chiara indicazione delle piattaforme da cui intende lanciarlo, sappiamo invece molto poco dei piani dell’US Navy.
Del BLACKBEARD esisterebbe anche una versione pensata per l’aviolancio e già nel 2024 l’US Navy aveva affidato proprio a Castellion un contratto di studi riguardo la fattibilità di sviluppare un’arma ipersonica aria-superficie con lunghezza massima di 5,4 m e peso massimo al lancio di circa 1.250 kg. Nello stesso contratto veniva inoltre richiesta un’arma aria-aria più piccola, da 3,65 m circa di lunghezza e diametro di circa 18 cm: in pratica, un’arma compatibile con gli ingombri dell’AMRAAM.
L’interesse dell’US Navy potrebbe essere incentrato sulla variante aerolanciata: lo si deduce dal fatto che c’è un noto requisito per schierare in tempi brevi capacità di strike ipersoniche da piattaforme aeree. La risposta doveva essere il progetto Hypersonic Air-Launched Offensive Anti-Surface Warfare (HALO), ma questo è stato terminato nel 2024 per preoccupazioni legate ai costi.
Nulla comunque esclude che l’US Navy stia già guardando comunque anche (o solo) al lancio da navi, o (più difficile) da sottomarini.
Seguiteci sui nostri canali Telegram, Facebook, X, YouTube e Instagram.




 (300 x 70 px) (1).png)
.gif)

