
Nel corso della notte si sono registrati massicci attacchi russi con missili e droni contro l'infrastruttura elettrica ucraina, in particolare contro le centrali idroelettriche lungo il Dnipro. I raid sono avvenuti dopo che le forze di Kiev avevano attaccato ieri sera l’impianto chimico di Briansk, una centrale elettrica a Smolensk e uno stabilimento meccanico a Saransk (Mordovia). Ancora stamattina droni a lungo raggio ucraini hanno colpito la raffineria Dagnotekh a Makhachkala (Daghestan).
L’attacco ucraino è iniziato nella tarda serata di ieri, e ha visto l’impiego di missili e droni a lungo raggio: secondo le Forze di Kiev sarebbero stati lanciati pure missili da crociera STORM SHADOW, ma dalle immagini sembra si tratti del drone/missile PEKLO. Secondo lo Stato Maggiore ucraino nell’attacco sarebbero state coinvolte l’Aeronautica (con, appunto, il lancio di STORM SHADOW), l’Esercito (HIMARS?) e la Marina (suggerendo un possibile impiego di missili NEPTUNE). A Briansk, oltre al citato impianto chimico (che serve l’industria militare russa), è stata colpita anche una sottostazione a Trubchevsk.
La risposta russa è stata massiccia, con oltre 20 missili (ameno 10 balistici ISKLANDER-M e una decina da crociera ISKADER-K, più 2-4 aerobalistici KINZHAL) e centinaia di droni GERAN-2 (oltre 400 secondo l'Aeronautica Ucraina) lanciati contro obiettivi in tutta l’Ucraina principalmente legati all’infrastruttura elettrica.
A Kiev alcuni missili balistici ISKANDER-M hanno colpito l’impianto di cogenerazione CHP-5 (in foto, a sud della città) e sembrerebbe anche l’impianto di cogenerazione CHP-6 (a Troieschyna, nordest della città). Almeno un ISKANDER-M sarebbe stato intercettato su Kiev da una batteria PATRIOT. Sono poi state attaccate quasi tutte le centrali idroelettriche sul fiume Dnipro: a Kaniv (Oblast di Cherkasy, sembrerebbe con 1-2 KINZHAL), a Kremenchuk (Oblast di Poltava), a Kamianske (Oblast di Dnipro) e a Zaporizhzhia. Al momento non è chiaro ne quali centrali siano state effettivamente colpite, ne l’eventuale entità dei danni.
Sono poi state bombardate, molto probabilmente con droni GERAN-2, diverse sottostazioni elettriche: una a Brovary (est di Kiev), una a Izmail (sul Danubio, al confine con la Romania) e una a Karlivka (Oblast di Poltava), quest’ultima legata alla linea ferroviaria.
Secondo Ukrenergo, operatore statale della rete elettrica, si sono registrati diversi blackout, tra cui a Kiev e Dnipro, e saranno necessarie interruzioni programmate della fornitura elettrica nei prossimi giorni per riparare i danni; tra le regioni che saranno maggiormente colpite da tali interruzioni vi sono quelle nord-orientali di Sumy e Chernihiv (dove nella notte sono stati colpite e danneggiate una sottostazione a Koryukivka e una a Novhorod-Sivers'kyi, entrambe distanti circa 35-40 km dal confine russo).
Continua dunque la campagna russa contro l’infrastruttura energetica ucraina, che dopo aver colpito il settore gasiero è tornata a concentrarsi nel mese di ottobre sulla rete elettrica, come avviene ormai dall’inverno 2022.
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