RIVISTA ITALIANA DIFESA
General Atomics per il CCA dell’US Navy 20/10/2025 | Michele Cosentino

Alla fine della scorsa settimana, General Atomics Aeronautical Systems (GA-ASI) ha dichiarato di aver firmato un contratto con l’US Navy, dal valore imprecisato, per lo sviluppo concettuale di un Collaborative Combat Aircraft (CCA), destinato a far parte dei futuri reparti aerei imbarcati sulle portaerei statunitensi. 

GA-ASI conferma dunque con un comunicato stampa le indiscrezioni di inizio settembre, secondo le quali 4 aziende erano già sotto contratto con l’US Navy per lo sviluppo concettuale del CCA: Anduril (che ha confermato), Northrop (che ha confermato), Boeing (che non ha commentato), e appunto GA-ASI.

 

L’approccio di GA-ASI per questo lavoro sul CCA enfatizza il concetto di modularità della piattaforma aerea unmanned, riconfigurabile e aggiornabile rapidamente per rispondere a requisiti di missione differenti, aumentando così la flessibilità operativa del Carrier Air Wing. La scelta dell’US Navy di finanziare una fase di sviluppo concettuale riflette inoltre la tendenza, ormai consolidata nel Dipartimento della Difesa, verso un modello di procurement più agile: non più grandi programmi di lungo periodo, ma fasi di sviluppo concettuale e acquisizioni iterative in piccoli lotti, pensate per introdurre più rapidamente nuove tecnologie.

Il contratto conferito a GA-ASI dall’US Navy segue quello assegnato dall’USAF per il progetto del CCA al momento noto come YFQ-42A, che ad agosto 2025 ha iniziato le prove in volo. Tutti i droni aerei da combattimento di GA-ASI sono configurati secondo il concetto AMS-GRA (Agile Mission Suite-Government Reference Architecture), la declinazione governativa del concetto MOSA, Modular Open-System Architecture, relativo a una piattaforma o un sistema modulare, adattabile e configurabile in accordo a specifici parametri richiesti dal cliente. Oltre all’YFQ-42A, esempi di tale concetto AMS-GRA sono il drone XQ-67A (realizzato per conto dell’Air Force Reaserach Laboratory, in volo per la prima volta nel 2024) e il più noto MQ-20 AVENGER, entrambi sempre di GA-ASI. Fra gli obiettivi di GA-ASI per lo sviluppo del CCA per l’US Navy vi sono il costante coordinamento fra velivoli pilotati e i droni, e la loro complementarità con i futuri velivoli di 6aGenerazione e con quelli attuali. L’obiettivo è massimizzare la flessibilità operativa e l’efficacia di missione del Wing imbarcato, mantenendo costi contenuti.

Da un punto di vista più in generale, sarà dunque interessante seguire il percorso d’integrazione di questo nuovo CCA con le portaerei dell’US Navy e con i vari SUPER HORNET, GROWLER, F-35C/LIGHTNING II e con il futuro F/A-XX, nell’ottica di una profonda rimodulazione di tutto il wing imbarcato.

Ricordiamo che all’edizione 2024 del Farnborough Air Show, GA-ASI aveva annunciato un nuovo prodotto – il GAMBIT 5 – concepito per le operazioni da portaerei e parte di una famiglia di droni – la GAMBIT SERIES – rapidamente configurabili a partire da un GAMBIT CORE comune finalizzato a facilitare e velocizzare la produzione di serie.

Non si può infine non menzionare i successi conseguiti da GA-ASI nel settore dei droni imbarcati: il decollo e l’appontaggio del dimostrare MOJAVE che nel 2023 ha operato dalla portaerei britannica PRINCE OF WALES; il MOJAVE decollato dalla portaeromobili d’assalto anfibio DODKO della Marina Sudcoreana ed è atterrato su una base a terra (2024); e, infine,  i calcoli teorici eseguiti in Italia hanno dimostrato che i ponti di volo e gli hangar di CAVOUR e TRIESTE sono dimensionalmente compatibili per le operazioni del MOJAVE ad ali ripiegabili.

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