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Sikosky presenta la famiglia di droni VTOL NOMAD 13/10/2025 | Gabriele Molinelli

Sikorsky ha rivelato la sua proposta per un’intera famiglia di droni a decollo e atterraggio verticale (VTOL) che usano la formula tail-sitting rotor-blown wing, con una coppia di roto-propulsori. Si tratta di una soluzione che era stata adottata da diverse aziende, inclusa Lockeed Martin, in risposta al requisito Tactically Exploited Reconnaissance Node (TERN) portato avanti a partire dal 2014 dalla DARPA per un drone ad alte prestazioni imbarcabile. Lockheed Martin, come sappiamo, acquisì Sikorsky nel 2015 e rimane proprietaria della firma.

Ora Sikorsky, sotto il nome NOMAD, propone diversi formati di droni “indipendenti dalle piste” che, secondo le dimensioni, sono adatti alla ricognizione, allo strike e anche a trasporti logistici. La configurazione scelta permette di coniugare capacità VTOL con velocità degne di un drone ad ala fissa più convenzionale.

Il più piccolo membro della famiglia, il NOMAD 50, è già volante: le prove in volo sono in corso da diversi mesi e il velivolo era già stato pubblicamente rivelato da Sikorsky. Si tratta di un sistema con un’apertura alare di poco più di 3,1 m e soluzioni propulsive ibrido-elettriche. Il lavoro sul NOMAD 50 è stato originariamente portato avanti nell’ambito di altre iniziative della DARPA, in particolare AdvaNced airCraft Infrastructure-Less Launch And RecoverY (ANCILLARY) e poi EVADE (Early VTOL Aircraft DEmonstration), che ha scalato il requisito per droni a decollo verticale verso la soglia dei 150 kg di peso, dando vita al più grande NOMAD 100.

Per la famiglia NOMAD viene usato il core di intelligenza artificiale per l’autonomia MATRIX, sviluppato da Sikorsky in collaborazione con la DARPA e già impiegato mesi fa per dimostrare la conversione di elicotteri BLACK HAWK in macchine unmanned/optionally manned.

Sikorsky è ora al lavoro per portare in volo nei prossimi mesi anche il NOMAD 100, che ha un'apertura alare quasi doppia (di circa 5,5 m). Il NOMAD 100 viene descritto come drone di classe 3, quindi il suo peso massimo al decollo sarà di non oltre 600 kg.

Nei piani deve seguire anche una versione classe 4, con carico utile esterno di 227 kg per armamenti che potrebbero includere missili HELLFIRE o una coppia di Small Diameter Bombs.

I NOMAD di classe 3 e 4 potrebbero puntare a soddisfare anche i requisiti dell’US Army per sostituire l’RQ-7 SHADOW e, più in là nel tempo, anche gli MQ-1C GRAY EAGLE. L’Esercito vuole nuovi droni al livello brigata e nuovi sistemi a livello di Divisione e Corpo, ma i relativi requisiti sono ancora in fase di definizione, in particolare con il reset deciso nel 2025 e sancito dal budget 2026 del nascente Future Tactical Unmanned Aircraft System (FTUAS), che avrebbe dovuto rimpiazzare lo SHADOW e dare alle brigate una nuova soluzione ISR.

I render rilasciati da Sikorsky includono comunque anche un nozionale drone di categoria 5, di dimensioni e prestazioni più spinte, mostrato con un ampio carico di armamenti e “air launched effects”, un insieme di droni aerolanciati e munizioni a lungo raggio, anch’essi in fase di definizione.

Ovviamente LM Sikorsky guarderà con attenzione anche alle opportunità “navali” che erano il principale focus del TERN e potrebbero confluire in un futuro requisito di US Navy e/o USMC.

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