RIVISTA ITALIANA DIFESA
Via all'acquisizione della prima nuova nave spia per la Marina Militare 06/10/2025 | TOMMASO MASSA

Il Governo ha trasmesso alle Commissioni competenti di Camera e Senato lo schema di Decreto ministeriale di approvazione del programma A/R n. SMD 5/2025 relativo all’acquisizione della prima di 2 unità navali Joint Maritime Multi Mission System (J3MS) per la raccolta informativa e l’intelligence.

Come si apprende dal Decreto, si tratta della prima parte del programma, che copre la realizzazione e l’entrata in servizio della 1a unità e il supporto logistico decennale della stessa, per un valore complessivo di 770 milioni di euro. Per quanto riguarda il cronopogramma dei finanziamenti, si prevede lo stanziamento di 30 milioni l’anno prossimo, 55 milioni nel 2027, 115 milioni nel 2028, 110 milioni nel 2029, 20 milioni nel 2030 e 2031, 100 nel 2032, 200 nel 2033, 85 nel 2034 e 35 nel 2035.

Per la 2a unità e il relativo supporto logistico decennale, nonché per il “perfezionamento” della 1a unità, sarà necessaria l'approvazione di un 2° decreto, per un valore stimato di circa 830 milioni di euro. In totale, dunque, il programma ha un valore complessivo di 1,6 miliardi. Ricordiamo inoltre che la Difesa aveva già stanziato 3, 1 milioni nel 2022, 4, 9 milioni nel 2024 e 2,9 milioni nel 2024 per effettuare studi propedeutici alla realizzazione delle nuove unità.

La nuova classe di unità navali, destinata ad affiancare nave ELETTRA (in servizio dal 2004), viene indicata come di tipo “Auxiliary General Survey (AGS)”, riprendendo una denominazione in uso nell’US Navy per naviglio generalmente destinato alla ricerca oceanografica.

Le nuovi unità saranno incentrate su un sistema multi-sensore e multi-missione, essendo destinate alla ricerca, raccolta e valorizzazione informativa, e saranno dotate di capacità di mappatura dei fondali per la sorveglianza e protezione delle infrastrutture critiche sottomarine (CUI, Critical Underwater Infrastructure) nazionali. Il decreto indica inoltre la capacità di gestione simultanea di “sistemi senza pilota”, da leggere probabilmente come droni aerei, di superficie e subacquei, e la capacità di operare con un elicottero NH-90. Analizzando il decreto nel dettaglio, si apprende che lo sviluppo e la costruzione delle unità navali, così come l’integrazione dei vari sistemi sarà effettuata dall’industria nazionale (presumibilmente Fincantieri, che realizzerà le navi, Leonardo ed Elt Group), mentre per la gestione dei dati saranno coinvolte anche aziende europee e statunitensi: presumibilmente Rhode & Shwarz e L3Harris.

Si fa inoltre menzione di “integrazione del payload containerizzato”, da realizzare se possibile a standard NATO, lasciando intendere che almeno parte delle capacità delle nuove unità navali saranno concepite per essere facilmente integrabili sotto forma di moduli container.

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