RIVISTA ITALIANA DIFESA
I Cluster aerospaziali per un Sistema-Paese resiliente e competitivo 03/10/2025 | Redazione

In un contesto geostrategico internazionale segnato da una crescente condizione di iper-competizione e da shock sistemici che hanno ridisegnato le catene del valore globali (come il COVID-19 e l’Ucraina, giusto per citarne un paio), l'Industria dell'Aerospazio e della Difesa si afferma come un presidio strategico irrinunciabile per la competitività e la resilienza del Sistema-Paese Italia. È in questa cornice e da questo presupposto che lo scorso primo ottobre si è tenuto, presso la prestigiosa Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”, il convegno “I Cluster Aerospaziali per un Sistema-Paese resiliente e competitivo”, organizzato da RID Analytics in collaborazione con Umbria Aerospace Cluster. L’evento, inaugurato dall’Editore di RID, Franco Lazzari, più che una semplice conferenza, ha rappresentato un momento di riflessione strategica, un'occasione per “fermarsi un momento dalle urgenze quotidiane e capire dove ci troviamo”, come sottolineato nel suo intervento di apertura dal Direttore Nazionale degli Armamenti, l'Ammiraglio di Squadra Giacinto Ottaviani.

Il convegno si è configurato come una vera e propria radiografia delle capacità, delle sfide e delle opportunità del comparto aerospaziale italiano e ha visto la partecipazione congiunta dei vertici delle Forze Armate, dell’industria e delle associazioni di categoria in un dialogo coeso e condiviso. Il messaggio emerso dagli interventi è stato inequivocabile: per affrontare uno scenario internazionale sempre più instabile e versatile, l’Italia deve imparare a operare come un vero “Sistema-Paese” integrato. Il modello di globalizzazione nato dopo la Guerra Fredda, incentrato sulla delocalizzazione e sulla ricerca di manifattura a basso costo, è ormai infatti superato: la logica della “mano invisibile”, capace di regolare i mercati, ha ormai ceduto il passo a un approccio fondato su quella che il Direttore di RID, Pietro Batacchi, ha definito come una “strategia per la competitività”, in cui la sicurezza degli approvvigionamenti e l’autonomia tecnologica sono diventati pilastri essenziali della sovranità nazionale. A imprimere questa svolta hanno contribuito non soltanto i già citati shock sistemici, che ne hanno evidenziato l’urgenza, ma anche precise scelte politiche, volte a rafforzare la resilienza delle catene di fornitura e la capacità autonoma di produzione. In questa prospettiva si inseriscono, ad esempio, il piano europeo ReArm Europe, concepito per mobilitare fino a 800 miliardi di euro a sostegno della base industriale della Difesa dei Paesi europei, e le misure protezionistiche introdotte dagli Stati Uniti, in particolare i dazi, che hanno accelerato i processi di rilocalizzazione in-house delle filiere produttive, con effetti che vanno ben oltre il comparto Aerospaziale e della Difesa.

Nel corso del convegno è stato più volte sottolineato come l’Italia parta, in questo scenario, da una posizione di forza: l’Aerospazio e la Difesa costituiscono una filiera tecnologica e industriale tra le più avanzate del Paese, capace di presidiare l’intera catena del valore, dall’Aeronautica allo Spazio, dall’elettronica alla componentistica. Un patrimonio strategico che però soffre di un limite strutturale: l’eccessiva frammentazione del tessuto industriale, retaggio di un “campanilismo” che indebolisce la capacità di fare sistema. Con oltre l’80% della filiera composta da PMI, spesso legate a monocommittenza, il rischio è di non raggiungere la massa critica necessaria per affermarsi sui mercati globali. La sfida è quindi trasformare questa costellazione di eccellenze in una struttura coesa e coordinata.

In questo scenario i Cluster aerospaziali assumono un ruolo strategico come nodi di connessione della filiera nazionale. Ad oggi si tratta di 15 realtà territoriali che aggregano competenze e capacità produttive in un tessuto ancora frammentato. Costituiscono la spina dorsale del comparto: catalizzano innovazione, favoriscono l’incontro tra domanda e offerta e promuovono consorzi e RTI, strumenti indispensabili per competere con massa critica sui mercati globali. Coordinati dal CTNA, trasformano un mosaico disperso di eccellenze in una filiera coesa e riconoscibile, capace di rispondere alle esigenze dei grandi contractor e di rafforzare il posizionamento dell’Italia nelle catene del valore internazionali.

Su questa visione si è registrata una forte convergenza tra istituzioni e industria. La recente delega specifica per l’Aerospazio in Confindustria, affidata a Giorgio Marsiaj, segna il riconoscimento del settore come leva prioritaria di competitività. Da qui l’urgenza di una politica industriale di lungo periodo che miri a rafforzare la presenza italiana nei grandi programmi internazionali. Su questo hanno insistito Giuseppe Cossiga (Presidente AIAD) e Valerio Moro (Head di Airbus Italia), sottolineando che la collaborazione tra attori della filiera è oggi una condizione esistenziale. Moro ha ricordato inoltre come l’Italia, tra i primi 10 Paesi della supply chain di Airbus, rappresenti un esempio concreto di come un tessuto industriale coeso possa rafforzare il posizionamento globale del Paese e il valore delle partnership con i grandi player.

I rappresentanti dei "grandi player nazionali" hanno evidenziato che la competitività dipende dalla capacità dell’intero ecosistema di agire come struttura coesa. Stefano Bortoli (Managing Director della Divisione Aeronautica di Leonardo) ha richiamato il valore delle collaborazioni con i Cluster regionali, che permettono di integrare il know-how dei grandi gruppi con la rete di PMI, trasformando eccellenze locali in massa critica. Cristina Leone, Presidente del CTNA, ha sottolineato invece l’importanza di investire in ricerca e innovazione, senza le quali non si possono preservare competitività né attrattività.

Al centro del dibattito è emersa con forza un'altra sfida cruciale e trasversale, forse la più complessa: quella del capitale umano. La crescente domanda di profili STEM si scontra con una difficoltà del nostro Paese ad avvicinare i giovani a questo settore. Lo sforzo, è stato unanimemente riconosciuto, non può essere solo industriale ma deve essere profondamente culturale, partendo dalle scuole e dalle università per costruire percorsi formativi adeguati e per far comprendere la valenza strategica di questi ambiti per il futuro della nazione.

Le conclusioni, affidate a Daniele Tonti, Presidente di Umbria Aerospace Cluster, hanno tirato le somme di una giornata di altissimo valore strategico. Quello attuale è il "momento di decidere". Di fronte a una "grande onda" di opportunità e investimenti, l'Italia non può farsi trovare impreparata. Per cogliere questa finestra irripetibile è necessario agire con una visione sistemica, rafforzando la filiera, favorendo meccanismi di aggregazione (M&A) per creare poli intermedi più robusti e investendo con decisione in innovazione, competenze e capacità.

Il convegno ha dunque offerto non soltanto una fotografia puntuale delle capacità e delle criticità del comparto, ma ha anche dimostrato che la consapevolezza delle sfide che ci aspettano è matura e la volontà di affrontarle adeguatamente è condivisa.

A completare questo percorso di analisi, RID Analytics ha dedicato un Quaderno specifico al tema della filiera Aerospazio e Difesa italiana e al ruolo peculiare dei Distretti aerospaziali. Il Quaderno è consultabile gratuitamente in formato elettronico alla sezione X-Trà di RID Magazine.

(Foto: Umbria Aerospace Cluster)

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