
Nei giorni scorsi, in un’intervista pubblicata dalla BBC, il Vice Ministro della Difesa ucraino, Generale Ivan Havryliuk, ha dichiarato di aspettarsi l’acquisizione di caccia JAS-39 GRIPEN per la propria Aeronautica oltre ad ulteriori MIRAGE 2000-5 francesi ed F-16C.
Tuttavia, tempistiche e il numero di velivoli non sono ancora stati resi noti. Si tratta di una notizia attesa da tempo - e che su RID avevamo già anticipato - e la cui ufficializzazione, così come la procedura di acquisizione, è stata congelata nel maggio '24 in attesa della consegna e dell’entrata in servizio degli F-16C e, successivamente, dei MIRAGE 2000-5, secondo una sorta di cronoprogramma stabilito seguendo priorità operative e, soprattutto, politiche.
In realtà, Stoccolma ha minimizzato parlando di “interesse e di dialogo aperto” non ufficializzando l’acquisizione. Ma la sensazione è che si tratti di una mossa diplomatica che comunque lascia intendere ad un “work in progress” che andrà in porto.
Come detto, al momento non è chiaro quanti aerei verranno ceduti all’Ucraina. È probabile che si tratti di 14 JAS-39C appartenenti ai primi lotti di produzione e in servizio con l’Aeronautica Svedese. Difficile ipotizzare un numero maggiore, tenuto conto del numero abbastanza ristretto dei GRIPEN attualmente annoverati nella flotta di Stoccolma (71 JAS-39C, 23 biposto JAS-39D e appena 3 JAS-39E). Le tempistiche sono parecchio più complesse e difficilmente saranno inferiori ai 12 mesi.
Detto questo, a differenza degli altri 2 caccia, i GRIPEN rappresentano probabilmente la piattaforma maggiormente adatta alle esigenze operative dell'Aeronautica Militare ucraina per almeno 3 motivazioni operative. La prima è che l’aereo svedese è basato su un sistema manutentivo e di logistica ad impronta estremamente contenuta in termini di costi e quantità di equipaggiamento e personale. Inoltre, è stato concepito per operare agilmente da piste improvvisate/disperse e tronchi autostradali (non superiori agli 800 m) sulla base di un consolidato requisito dell’Aeronautica Svedese, perfettamente applicabile – e già applicato – dagli Ucraini per evitare gli attacchi missilistici e con droni russi che prendono costantemente di mira piste fisse, depositi di carburante e rifugi blindati. Una flotta in grado di spostarsi tra tratti autostradali o siti austeri, rifornirsi di carburante dai camion ed essere riarmata da piccole squadre complica il targeting russo e comprime la kill chain ucraina contro obiettivi in volo nei pressi delle linee del fronte. Infine, i JAS-39 sono armabili con missili aria-aria a lungo raggio METEOR (150/200 km in condizioni di lancio ideali, cioè ad elevate altitudini e velocità supersonica) che li renderebbero molto più efficaci nell’intercettazione BVR (anche se lanciati da basse altitudini contro bersagli ad altitudini più elevate, come nel caso dei caccia russi in missioni CAP/SEAD) dei bombardieri tattici Su-34 e dei caccia FLANKER e MiG-31 russi rispetto ai FIGHTING FALCON e ai MIRAGE che dispongono, rispettivamente, di AIM-120B/C AMRAAM (100/120 km di gittata) e MICA EM/IR (90 km). La dotazione dei METEOR, tuttavia, rappresenta una grande incognita, considerando la quantità esigua di missili attualmente disponibili e il rateo di produzione ancora non elevato.
Al netto di questo, va ricordato, come ulteriori elementi a favore del GRIPEN, la loro piena integrazione con i 2 velivoli SAAB-340/ASC-390 AEW&C in acquisizione dall’Ucraina, il primo dei quali consegnato lo scorso aprile, la presenza di personale SAAB in Ucraina per le necessarie attività di supporto alle suddette piattaforme ASC-390, nonché l’attività di formazione di piloti ucraini in Svezia per l’addestramento al volo sui GRIPEN svolta tra settembre 2023 e agosto 2024. Certo, resta il fatto che gestire una linea combat basata su 6 diversi velivoli (F-16, JAS-39, MiG-29, MIRAGE 2000, Su-24 e Su-27) non sarà una passeggiata, soprattutto per una nazione in guerra, per quanto esistano diverse Forze Aeree che si trovano nella stessa situazione, vedi Egitto e India.
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