L’azienda italiana General Defence fornirà 10 droni MultiMD alla Somalia. La fornitura rientra in un accordo governativo, che coinvolge anche la Difesa, in particolare AID (Agenzia Industrie Difesa), che produrrà i droni nel proprio stabilimento di Castellammare di Stabia. Il MultiMD (foto sotto) è un drone quadricottero di categoria mini “al di sotto del limite dei 25 kg”.
Il MultiMD si contraddistingue per il suo design, completamente smontabile, e per la sua eccezionale modularità. Grazie alla sua struttura innovativa e alla sua versatilità, il drone offre la possibilità di collegare facilmente più di 130 payload diversi grazie ad un’interfaccia plug and play.
Questo strumento versatile è stato sviluppato con una serie di piastre adattabili chiamate [TR- LOCK], che consentono il collegamento rapido e semplice di qualsiasi carico utile compatibile in modalità plug and play. Il drone identifica automaticamente il carico utile e regola di conseguenza i suoi parametri. I [TR-LOCK] possono essere fissati sopra o sotto il drone, ampliando così le possibilità di utilizzo. Grazie alla combinazione motore-elica, il drone è particolarmente silenzioso e diventa quasi impercettibile oltre i 150 m. La facilità di smontaggio del MultiMD ne semplifica lo stoccaggio, mentre si monta in meno di un minuto per essere operativo in 3 minuti. Ogni componente è sostituibile, garantendo un prodotto durevole che è possibile utilizzare e sviluppare per molti anni.
Il Suddetto quadricottero chiamato MultiMD, qualificato C5 e C6, ha già iniziato il percorso per ottenere la certificazione militare con ARMAEREO.
Il MultiMD è disponibile nella variante ENDURANCE – se equipaggiato con bracci ENDURANCE e una batteria intelligente, il drone offre una capacità di carico di 5 kg con autonomia di 40 minuti (60 minuti a vuoto, 50 minuti con carico da 1,5 kg) – e URBAN. Con il suo ingombro ridotto, la configurazione in braccio URBAN consente voli in centri abitati, offrendo così una capacità di trasporto di 3 kg per una durata di volo di 25 minuti (30 a vuoto).
Ad oggi, General Defence ha realizzato anche il Drone REVOLUTION (foto sotto), un drone VTOL ad ala fissa al di sotto del limite dei 25 kg (sopra il quale è necessario che il drone venga pilotato da piloti militari, anche se tale normativa è, fortunatamente, in corso di revisione) con un payload di 10 kg.
Il REVOLUTION ha elica spingente, la classica fusoliera a “pesce”, e il doppio trave alare (su cui sono montati 4 motori brushless) che termina con una deriva verticale a V rovesciata. Il drone - realizzato impiegando fibra di carbonio e vetro, e kevlar - è accreditato di un’autonomia di 4,5 ore, un range massimo di 410 km e di una tangenza operativa massima di poco più di 7.000 m. In configurazione di massimo carico utile, l’autonomia si riduce a 1,5-2 ore. Il REVOLUTION è equipaggiato con un piccolo radar a onda a millimetrica e camera binoculare per il sense and avoid, piccola torretta elettro-ottica sotto il muso, LIDAR, e camera FPV. Il tutto, ovviamente, a seconda del tipo di missione. Un’ulteriore evoluzione prevede lo sviluppo di un datalink proprietario capace di operare in modalità Mesh su frequenze diverse, in chiaro e in Crypto, rafforzando così la sovranità tecnologica italiana. A ciò bisogna aggiungere la possibilità di equipaggiamento cinetico di precisione.
General Defence ha un attuale capacità di produzione di 100 MultiMD e 15 REVOLUTION il mese.
(foto di apertura: un drone MultiMD di General Defence sul ponte di volo della FREMM MARGOTTINI in occasione della OPEX-TASK 1)
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