RIVISTA ITALIANA DIFESA
Pod di puntamento mancanti e fatture gonfiate tra i problemi di procurement dei Su-57 05/09/2025 | Andrea Mottola

Il Su-57 rappresenterebbe il caccia più avanzato dell’Aeronautica Russa. Già nell’autunno ‘22, RID aveva parlato del suo impiego in combattimento nei primi mesi di operazioni ucraine (primavera 2022, con i FELON utilizzati per colpire obiettivi in modalità stand-off), valutazione confermata nel 2023 dal MoD britannico che poneva la data di impiego “almeno a giugno 22”.

Eppure, nonostante 3 anni e mezzo di guerra, gli avvistamenti confermati del velivolo rimangono estremamente rari (2-3 casi, l’ultimo dei quali risalente a febbraio 2024, durante un attacco missilistico nell'Oblast di Luhansk). La ragione è fondamentalmente da ricercare nella scelta russa di impiegare il velivolo con il contagocce, sia a causa dell’ancora basso numero di velivoli operativi disponibili – che non siano prototipi o aerei preserie – sia per timore che eventuali scarse performance ne potessero minare l’appeal sul mercato export (al momento, comunque, limitato ad un unico cliente - Algeria - che difficilmente si vedrà consegnare un FELON prima di 3-4 anni), per non parlare della paura relativa ad eventuali danni o abbattimenti con annessa perdita di tecnologia sensibile. Un Su-57 colpito in Ucraina non rappresenterebbe solo una perdita materiale, ma anche un colpo durissimo alle prospettive di esportazione e alla credibilità della tecnologia stealth russa.

Peraltro, solo nelle ultime 5-6 settimane i primi 4 Su-57 sono entrati in servizio presso un'unità operativa di prima linea, presumibilmente il 23° Reggimento con base a Dzyomgi (Territorio di Khabarovsk, estremo oriente russo). Attualmente dovrebbero essere 28-30 gli esemplari consegnati, dei quali 2/3 costituiti da prototipi/velivoli preserie tutti ancora sprovvisti del nuovo propulsore AL-51F1 Izdeliye-30 dotato di spinta vettoriale biasse ed equipaggiati con il vecchio e sottopotenziato Saturn AL-41F1 Izdeliye-117, derivato dal motore presente sui Su-35, da sempre considerato una soluzione tampone in vista dello sviluppo del nuovo AL-51.

A complicare ulteriormente il rateo d’impiego, sono recentemente emersi documenti classificati che confermano come i Su-57 FELON siano stati consegnati all’Aeronautica russa in una versione depotenziata e incompleta. Nello specifico, i documenti esaminati da Frontelligence Insight, indicano che gli aerei non solo sono stati consegnati privi di pod di puntamento e di alcune capacità radar critiche – moduli di ricezione dell’antenna AESA e adeguato sistema di raffreddamento – ma anche forniti ad un prezzo molto più alto di quanto inizialmente previsto. I suddetti dati raccolti dimostrano che il Ministero della Difesa russo ha pagato 3,07 miliardi di rubli (pari a circa 32,7 milioni di euro) per ogni Su-57 acquistato, prezzo non certo proibitivo per un caccia cosiddetto “di 5ª generazione”, ma enorme per un velivolo di produzione russa.

L'articolo completo, con tutti i dettagli sui problemi di procurement dei Su-57, è pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 28/25, in uscita oggi.

(Foto: Uno dei Su-57 appena entrati in servizio presso il 23° Reggimento di Dzyomgi, prima unità operativa di prima linea a ricevere i FELON)

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