
Il 18 agosto 2025, l’incrociatore lanciamissili a propulsione mista nucleare-convenzionale ADMIRAL NAKHIMOV ha lasciato il cantiere navale Sevmash di Severodvinsk e ha iniziato una prima campagna di prove in mare nel Mar Bianco, propedeutiche al suo rientro in servizio nella Marina Russa.
La notizia è un evento di non poco conto, soprattutto se si tiene conto che l’ADMIRAL NAKHIMOV riprende il mare dopo esser rimasto inattivo per circa 28 anni. Ormeggiata al cantiere Sevmash dal 1997, l’unità è stata oggetto di un programma di ammodernamento oltremodo lungo, iniziato dopo oltre un decennio di inattività dovuto alla carenza di fondi; mancanza di fondi che costrinse inoltre la Marina Russa a ritirare dal servizio diverse unità di superficie. L’ammodernamento dell’ADMIRAL NAKHIMOV ha avuto effettivamente il via nel 2014 e la programmazione originale ne prevedeva la conclusione nel 2018.
Tuttavia, la suddetta carenza di fondi ha obbligato a rinviare più volte il programma, e soltanto alla fine del 2024 vi è stata sufficiente certezza che le varie prove (in fabbrica, in banchina e in mare) si sarebbero potute svolgere a partire dalla seconda metà del 2025.
Gli interventi sull’ADMIRAL NAKHIMOV - propulso da 2 reattori nucleari, altrettante caldaie tradizionali e 2 turbine a vapore - hanno riguardato principalmente la componente missilistica, con l’obiettivo di farne la più potente unità di superficie della Marina Russa. I 10 nuovi complessi ottupli standardizzati UVPU - per un totale di 80 celle - sono destinati al lancio verticale di missili antinave supersonici 3M-55 ONIKS (SS-N-26 STROBILE), di missili da crociera 3M14Y KALIBR-NK (SS-N-30A SAGARIS) e di missili ipersonici 3M-22 TSIRKON (ZIRKON SS-N-33): i complessi ottupli sono stati installati dopo la rimozione dei 20 lanciatori sub-verticali situati nella zona dello scafo antistante le sovrastrutture per missili antinave GRANIT (SS-N-19 SHIPWRECK), implicando estesi interventi meccanico-strutturali, elettrici ed elettronici.
Ulteriori 96 celle verticali, distribuite su 12 moduli ottupli, sono riservate al lancio di missili superficie-aria, ma non è chiaro di quale modello si tratti: alcune fonti parlano del sistema S-300 FORT-M (SA-N-20 GARGOYLE), mentre altre fanno riferimento alla versione navalizzata del più prestante S-400 TRIUMF (SA-21 GROWLER), idoneo anche alla difesa contro missili balistici.
L'articolo completo, con tutti i dettagli, sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 28/25, in uscita venerdì 5 settembre.
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