
Secondo OCCAR (Organizzazione Congiunta di Cooperazione in materia di Armamenti), entro la fine di quest’anno il design dell’EUROMALE (o EURODRONE) sarà completo e, una volta approvato, potrà essere avviata la produzione dei primi prototipi.
L’OCCAR riporta che Airbus GmbH come Leader e Leonardo e Dassault Aviation come principali sub-contractor hanno completato il 31 luglio scorso la propria Critical Design Review interna e concluso che il design è pronto per la prossima fase di revisione, quella che coinvolge direttamente OCCAR e le 4 nazioni partner: Germania, Francia, Spagna e Italia.
L’avvio della CDR “nazionale” è stato ufficialmente celebrato il 25 agosto in Germania. La valutazione dovrà confermare che il design rispetta i circa 2,000 requisiti tecnici stabiliti dalle nazioni partner così che possa prendere avvio la produzione di 3 prototipi destinati a campagne di test in volo in Francia, Spagna e Italia.
La produzione dei velivoli vedrà coinvolte le industrie di tutti e 4 i Paesi, con assemblaggio finale dei velivoli a Manching, in Germania. Si prevede la costruzione di 60 velivoli.
Il lancio del programma risale al 2016 e ha visto la firma di un contratto il 24 febbraio 2022 per la produzione di 20 “sistemi”, ciascuno dei quali si compone di 3 droni e 2 stazioni di controllo a terra (GCS), per l’appunto per un totale rispettivamente di 60 velivoli e 40 GCS.
Come spesso accade, ci sono stati alcuni ritardi, tanto è vero che sullo stesso sito di OCCAR è ancora possibile leggere che la produzione dei prototipi sarebbe dovuta partire già nel 2024.
L’EUROMALE sarà straordinariamente pesante per un drone della sua classe, circa 12 t quando, un MQ-9B ha un peso massimo al decollo di 5,6 t circa. Grazie anche alla formula bimotore promette di essere robusto, con ottime capacità ognitempo e piena certificazione al volo in spazio aereo non segregato. Il carico di missione in termini di sensori e armi è di 2.300 kg. Dalle immagini viste finora, i punti d’attacco sotto le ali dovrebbero essere 4. L’autonomia promessa è di “fino a 40 ore”.
Un importante requisito è quello di essere completamente ITAR-free e garantire piena sovranità di sistema alle nazioni partner. Proprio su questo punto si fondano alcuni dei perduranti malumori di Parigi che ha lamentato il contenuto “americano” nei motori CATALYST, prodotti da AvioAero, selezionati dal capocommessa Airbus nel 2022.
Avio garantisce che il CATALYST sarà pienamente certificato in Europa e non soggetto a limitazioni ITAR.
La Francia ha ripetutamente dato voce a dubbi sul futuro del programma: ancora nel luglio scorso fonti di stampa transalpine hanno indicato che Parigi avrebbe già tentato discussioni con i Partner per definire una possibile uscita dal programma.
Seguiteci sui nostri canali Telegram, Facebook, X e YouTube.