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Boeing, prime immagini della proposta per il programma F/A-XX dell’US Navy 02/09/2025 | Francesco Bossi

Boeing ha rilasciato un’immagine al computer (render) della sua proposta per l’F/A-XX dell’US Navy. Si tratta di un’immagine puramente concettuale, ma che offre diversi spunti di analisi, soprattutto per le somiglianze con l’F-47, sempre di Boeing, selezionato dall’US Air Force nell’ambito del programma Next Generation Air Dominance (NGAD). Sembrerebbe infatti che l’F/A-XX e l’F-47 abbiano numerose caratteristiche progettuali in comune.

Le superfici di coda non sono visibili, mentre il canopy (cupolino) “a bolla” appare molto simile a quello mostrato nelle illustrazioni dell’F-47. Il radome sembra più corto rispetto a quello del caccia destinato all’USAF, ma ciò potrebbe dipendere dall’angolazione. Inoltre, sembrerebbe, il condizionale è d’obbligo, che l’F/A-XX sia dotato di alette canard anteriori: ma il render su questo rimane (volutamente) ambiguo. In aggiunta, oltre a trattarsi di immagini per l’appunto concettuali, potrebbe essere presente anche una componente di depistaggio, sia per l’F-47 che per l’F/A-XX. Qualora fossero effettivamente presenti, le superfici canard sarebbero particolarmente utili per un velivolo imbarcato come l’F/A-XX, poiché migliorano la manovrabilità a bassa velocità, fondamentale nelle fasi di avvicinamento e atterraggio su portaerei (anche se tale soluzione presenta anche degli svantaggi - a livello di hangaraggio - maggiore esposizione alla corrosione, ecc, tanto è vero che l'unico caccia occidentale imbarcato dotato di canard è il RAFALE-M).

Per quanto riguarda la coda del velivolo, anche se totalmente nascosta, è ipotizzabile che, come mostrato dai precedenti render di caccia imbarcati di 6ª generazione di Boeing, anche l’F/A-XX abbia un design tailless, utile a ottimizzare la furtività, ma con qualche sacrificio in termini di manovrabilità. Per compensare, Boeing potrebbe aver previsto l’uso del thrust vectoring e/o, per l’appunto, dei canard sia sull’F-47 che sull’F/A-XX. Dal punto di vista tecnico, l’F-47 dell’USAF dovrebbe adottare un motore a ciclo variabile, mentre l’F/A-XX potrebbe impiegarne una versione derivata.

Entrambi i programmi hanno visto ridimensionati i requisiti di autonomia: il caccia dell’US Navy dovrebbe garantire un raggio d’azione solo del 25% superiore rispetto agli attuali velivoli imbarcati, mentre per l’F-47 l’USAF parla oggi di “1.000+” miglia nautiche, un miglioramento sensibile ma inferiore alle aspettative iniziali per un impiego su vasta scala nel teatro indopacifico. Il nuovo render Boeing è arrivato qualche settimana dopo la presentazione del render di Northrop Grumman sempre per il programma F/A-XX, e sono dunque state svelate entrambe le illustrazioni concettuali dei 2 contendenti rimasti in gara.

Il render del velivolo di Northrop non mostra alette canard e presenta un design chiaramente focalizzato sulla furtività, con superfici fluide e continue, dall’aspetto quasi organico. Il nuovo rendering Boeing, al contrario, sembra confermare le precedenti affermazioni dell’azienda, ovvero che non vi sarebbero problemi nel realizzare sia il caccia di 6ª generazione per l’USAF (F-47) sia quello per la US Navy (F/A-XX). Boeing ha speso molte risorse ed energie nel fugare i numerosi dubbi sollevati da funzionari della Marina e del Pentagono sulla capacità dell’industria americana di costruire 2 caccia avanzati in parallelo. In particolare, l’azienda, ha investito ingenti risorse nello sviluppo di un nuovo impianto di assemblaggio per velivoli da combattimento avanzati a St. Louis, Missouri, il quale, dovrebbe essere in grado di produrre sia l’F-47 che l’F/A-XX, se quest’ultimo progetto dovesse essere selezionato.

Secondo quanto riportato, la Marina era vicina ad annunciare il vincitore della competizione F/A-XX a marzo. Tuttavia, a giugno il Pentagono ha congelato il programma nell’ambito del bilancio FY 2026, dichiarando di voler evitare competizioni con il programma F-47. L’incertezza sull’F/A-XX rimane dunque elevata. Tuttavia, negli ultimi mesi, alti ufficiali della Marina USA hanno espresso pubblicamente il loro sostegno alla prosecuzione del progetto, così come numerosi membri del congresso.

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