
A metà luglio 2025, la Direzione Generale degli Armamenti Navali/NAVARM ha reso nota l’intenzione di acquisire dal mercato civile dell’usato un’Unità Polivalente per la Sorveglianza della Dimensione Subacquea (UPSDS), caratterizzata da elevata flessibilità d’impiego e rapida riconfigurabilità, ossia dalle doti per svolgere un’ampia gamma di missioni.
La funzione principale della nuova unità – acquisita secondo un approccio del tutto nuovo nel settore del procurement navale militare italiano – sarà il trasporto, la messa a mare, l’impiego e il recupero di droni subacquei e di superficie autonomi e a pilotaggio remoto. Fra i requisiti obbligatori che deve soddisfare l’UPSDS vi sono: una lunghezza fuori tutto compresa fra 75 e 110 m; una larghezza massima compresa fra 18 e 22 m; un’immersione non superiore ai 7 m; una velocità massima "> 11 nodi" e una corrispondente autonomia di 4.000 miglia (a 11 nodi); un sistema integrato per la propulsione e la generazione di energia elettrica; una superficie di lavoro in coperta di almeno 560 m2; un sistema di posizionamento dinamico di classe 2 (DP2, ossia formato da 2 impianti di alimentazione separati e indipendenti); una disponibilità di 60 posti letto per l’equipaggio e personale aggiuntivo; e una gru da 40 t di portata massima. A ciò si aggiunge un requisito di classificazione internazionale IACS – Offshore Supply Vessel. Oltre ai questi requisiti obbligatori, ne esistono altri desiderabili, ma certamente funzionali ad ampliare la gamma d’impiego dell’UPSDS, fra cui un ponte di volo, le predisposizioni per realizzare una “piscina/moon pool” ubicata sulla superficie di lavoro e tale da favorire la messa a mare e il recupero dei droni subacquea e una seconda gru.
L’anno di costruzione della nuova unità non dev’essere precedente al 2015, in modo da garantire un sufficiente periodo di servizio nella Marina Militare: la consegna dell’UPSDS è prevista per febbraio 2026, e comunque entro 120 giorni dalla data di esecutività del contratto. NAVARM ha dunque dato il via all’individuazione di un’unità dal mercato civile, a cui seguiranno i lavori di adattamento a cura dalla società fornitrice dell’UPSDS, da svolgersi in Italia e necessari per renderla interoperabile con altre unità della Marina Militare. In parallelo, avrà luogo la fornitura delle dotazioni specialistiche e le attività accessorie per il trasferimento dell’UPSDS alla Marina Militare.
Nell’Avviso di consultazione preliminare di mercato pubblicato da NAVARM, viene indicata Fincantieri come realtà industriale conosciuta in grado di ottemperare alla suddetta fornitura.
Per soddisfare un requisito di valenza strategica qual è la protezione delle infrastrutture critiche subacquee e, più in generale, la sorveglianza della dimensione subacquea nelle aree marittime d’interesse, la Marina Militare ha dunque prescelto un approccio seguito in altre Nazioni, e segnatamente nel Regno Unito, dove alcuni anni orsono è entrato in servizio il PROTEUS (in foto), un’unità nata per il supporto alle piattaforme petrolifere costruita in Norvegia nel 2019. Gestito dalla Royal Fleet Auxiliary/RFA ed entrato in servizio nell’ottobre 2023, il PROTEUS ha - a titolo puramente comparativo - una lunghezza di 98 m, un sistema IFEP (Integrated Full Eletric Propulsion) e una velocità massima di 14 nodi; l’unità ha una disponibilità di 80 posti letto ed è caratterizzata da un ponte volo ubicato in posizione elevata a proravia della plancia e da una cospicua gru sistemata in un’area di lavoro (“working deck”) estesa per circa 60 m.
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