RIVISTA ITALIANA DIFESA
I lanciagranate cinesi 28/07/2025 | Claudio Bigatti

Nel settore dei lanciagranate automatici la Cina può vantare una gamma di prodotti molto numerosa, che include modelli automatici e semiautomatici e diversi tipi di munizioni. Lo sviluppo di queste armi è stato il frutto di un’attenta osservazione delle produzioni americana e russa, dopo di che Pechino ha deciso di procedere in modo autonomo e indipendente. I Cinesi, infatti, hanno optato per prodotti progettati localmente (secondo i propri convincimenti circa caratteristiche e funzionalità), leggeri, versatili e con efficacia e letalità pari o superiore a quelle delle realizzazioni concorrenti.

Come per quasi tutti i mezzi e i sistemi cinesi vanno fatte alcune premesse. Le informazioni sui lanciagranate automatici (AGL, Automatic Grenade Launcher) e semiautomatici non sono abbondanti o precisissime, ciò per diverse ragioni, tra cui: la scarsa pubblicistica locale, un’oggettiva difficoltà nelle traduzioni tecniche e le limitate informazioni rilasciate dalle aziende produttrici. A complicare ulteriormente la situazione, le sigle identificative non sempre risultano chiare o uniformi, cosa che rende difficile stabilire con certezza se si tratti di armi effettivamente richieste e poi adottate dal PLA (People’s Liberation Army) oppure di modelli “sperimentali/prototipici” realizzati per concorsi interni o, ancora, se si tratti di prodotti destinati all’esportazione. Le conferme di eventuali adozioni da parte del PLA vengono dai (rarissimi) comunicati ufficiali o dall’osservazione diretta dell’arma in uso nei reparti.

Idem per l’export: l’unico modo per avere (parziale) conferma dell’adozione consiste nella loro osservazione durante parate ufficiali o conflitti. In più, poi, vi sono AGL “estemporanei” che appaiono ai saloni cinesi della difesa: anche in questo caso è difficile capire se rispondano a “desiderata” interni o siano solo destinati all’export.

Infine, come dimostrato ampiamente negli ultimi tempi, anche riguardo ai propri armamenti leggeri, i Cinesi hanno abbandonato da tempo la “clonazione” di modelli altrui, per sperimentare nuove vie e, possibilmente, innovare. Questo non significa però che abbiano perso del tutto l’abitudine di “copiare”, come dimostra, per esempio, il CJAIE (China Jing An Import & Export Corp) CSLG2 in calibro 40x53SR (quindi camerato per una munizione “occidentale”). Tale arma, che risulta piuttosto “simile” all’Mk-19, è ovviamente destinata ai mercati esteri.

(Soldato ugandese dell'AMISOM - African Union Mission in Somalia - mentre imbraccia il suo QZL-87 calibro 35x32SR nei pressi di Baidoa, 250 km a nordovest di Mogadiscio) 

L'articolo completo è pubblicato su RID 8/25, disponibile online e in edicola.

 

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