RIVISTA ITALIANA DIFESA
Nuove fregate europee: i programmi per unità ASW e AA 28/07/2025 | Michele Cosentino

Da tempo le principali Marine e industrie del Vecchio Continente hanno dato il via a programmi per rinnovare le proprie linee di fregate (anche se in realtà spesso si tratta di grossi cacciatorpediniere: NdR), nei cui progetti convergono spesso tecnologie moderne e innovative relative a sensori e sistemi imbarcati.

Tenendo conto dei numerosi programmi in corso e/o prossimi al via, l’argomento è stato suddiviso in 2 parti: la prima relativa alle fregate “specializzate”, cioè quelle prioritariamente ASW e Anti Aeree – trattate nel presente articolo – mentre la seconda dedicata alle unità multimissione, la cui trattazione è rimandata al prossimo numero. Di massima, il criterio di esposizione e di analisi dei programmi fa riferimento al loro stato attuale, dando la precedenza a quelli più avanzati.

Le Type 26/CITY per la Royal Navy

Il rinnovamento capacitivo della linea fregate della Royal Navy, decisamente orientate al contrasto antisom in acque alturiere secondo una tradizione consolidata in ambito NATO, è partito da molto lontano e aveva come obiettivo prioritario la sostituzione delle fregate classe NORFOLK/Type 23, indicate anche come classe DUKE. La Royal Navy ha dovuto innestare questo requisito dalla doppia connotazione, numerica e quantitativa, con quello più ampio relativo alla struttura della sua componente di superficie, a sua volta dettata dalle varie valutazioni strategico/programmatiche condotte dal Ministero della Difesa britannico negli ultimi 20 anni. Come noto, da queste valutazioni è scaturita una consistenza di unità maggiori di superficie articolata su 6 cacciatorpediniere lanciamissili specializzati nella difesa contraerei/antimissili, compresi gli ordigni balistici, e su 13 fregate, inizialmente ottimizzate per le operazioni di contrasto antisommergibili, ma in seguito assegnate anche a compiti meno impegnativi.

Il percorso di studi concettuali e le successive attività dimostrative, di valutazione e quant’altro per le nuove fregate destinate alla sostituzione delle NORFOLK/DUKE è partito molto tempo fa, sviluppandosi secondo un cammino alquanto tortuoso che ha portato a un incremento dei costi e a un ritardo nella programmazione generale per la loro costruzione. Per questi motivi, verso il 2016 il Governo britannico e la Royal Navy decisero una rimodulazione del programma generale “fregate”, il cui elemento primario si concretizzò con la realizzazione di 8 unità all’epoca denominate Type 26 Global Combat System (GCS) e con quello secondario comprendente 5 fregate di prestazioni meno spinte da realizzare nell’ambito del progetto Type 31. Se questa rimodulazione doveva tener conto dei numeri “strategici” (6 cacciatorpediniere lanciamissili e 13 fregate), per le Type 26 GCS la Royal Navy non poteva rinunciare a requisiti e prestazioni d’alto livello, un aspetto che non ha certamente contribuito a contenerne i costi e a ridurne la tempistica di realizzazione.

(In foto, la fregata britannica GLASGOW, classe CITY, durante la manovra di trasferimento dalla zona di costruzione a quella di allestimento)

L'articolo completo è pubblicato su RID 8/25, disponibile online e in edicola.

 

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