
Dopo settimane di negoziazioni infruttuose, il Presidente Trump ha deciso di rafforzare il supporto militare all’Ucraina e di dare contestualmente un ultimatum di 50 giorni a Putin.
Al termine dell’ultimatum, la Casa Bianca applicherà dazi al 100% sui Paesi (tanti) che commerciano con la Russia. La Casa Bianca vuole progressi nei negoziati e mette così pressione al Cremlino. Qualcuno ha letto nelle mosse di Trump un cambiamento di politica, in realtà il supporto militare americano a Kiev non è mai veramente cessato. Ciò che era in stand by erano forniture nuove, che con questa decisione della Casa Bianca potrebbero a questo punto riprendere.
In realtà gli USA non forniranno i PATRIOT, ma saranno i singoli Paesi europei a farlo, prelevandoli dagli arsenali propri o di altri Paesi europei, sostenendone il costo relativo. Due batterie dovrebbero essere pagate dalla Germania e una dalla Norvegia (che non ha il PATRIOT, ma dovrebbe, appunto, pagare qualche altro Paese che li ha). Una quarta batteria non è ancora chiaro se verrà fornita oppure no (inutile basarsi su quanto dichiara l’istrionico Presidente Trump…).
Questi Paesi, poi, rimpiazzerebbero le batterie trasferite a Kiev acquistandone di nuove dagli USA, dove è in corso il ramp-up della produzione; basti pensare che nella sua richiesta di budget per il 2026 l’US Army ha specificato di voler quadruplicare il proprio inventario di PATRIOT. I tempi di questa operazione non sono velocissimi, anche perché bisogna formare e addestrare il personale, stoccare e rendicontare gli intercettori, mentre l’Ucraina avrebbe esigenza di almeno una decina di batterie di PATRIOT aggiuntive.
Del resto, il PATRIOT, in particolare nella sua versione PAC-3, si è dimostrato efficace contro i missili balistici tattici ISKANDER, e in alcuni casi pure contro gli aerobalistici KINZHAL (23 missili lanciati da inizio giungo secondo Kiev), che i Russi utilizzano con sempre maggiore precisione ed efficacia.
Detto questo, gli USA dovrebbero dare il via libera anche a nuove forniture di munizionamento di artiglieria, razzi per HIMARS, missili ATACMS e, secondo alcune indiscrezioni, anche di missili aria-superficie a lungo raggio JASSM-ER. Questi ultimi avrebbero il vantaggio di essere già integrati sugli F-16.
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